Apriamo il dibattito

Set 21, 2011
Spunti di riflessione in vista delle amministrative*
La direzione del Pd del 19/09  ha ribadito il suo sostegno a Lombardo,ha deciso di costruire, per le prossime amministrative,coalizioni con le forze del  terzo polo, pur allargate a IdV e Sel, ha chiesto una ulteriore caratterizzazione politica dell’attuale compagin , ha bruciato il referendum promosso da molti suoi tesserati e sottoscritto da migliaia di suoi elettori per decidere sulla collaborazione con l’Mpa.
In sintesi tutto ciò significa:
1.Che il Pd siciliano continuerà la sua marcia per un’alleanza organica e strategica con il terzo polo, cercando di mascherare  la  vera natura della ristrutturazione del sistema di potere avviata da Lombardo.
Tale disegno – pur nella manifesta volontà di sostituire le  pratiche più deleterie e le figure impresentabili del passato cuffariano, in gran parte ormai  assorbite dagli autonomisti, oltre che le relazioni più compromettenti dal punto di vista giudiziario – punta a rilanciare i meccanismi dell’accumulazione tanto cari alla borghesia mafiosa,nonostante venga propagandato come scommessa riformatrice e di cambiamento. Il fallimento delle prime tre riforme (sanità,P.A.,piano energetico) svelano l’inganno,sia nella individuazione dei soggetti avvantaggiati(dai gestori delle cliniche private,ai manager,agli oligarchi della burocrazia regionale, a pezzi importanti della grande  imprenditoria). Il tutto poi trova la sua sintesi sublime nella verticalizzazione dei meccanismi decisionali sottratti ai controlli ma sottoposti ad un unico vero potere: quello del governatore/dominus.
Il salvataggio giudiziario di Lombardo, che butta ulteriore discredito oltre quello accumulato nell’ultimo quarantennio sulla conduzione della procura catanese, è funzionale a questo disegno,esplicitando il carattere di totale subalternità e di consociativismo della linea politica arraffazonata dall’asse Lupo- Cracolici- Lumia – Raia: un mix micidiale che vede assieme gli ex democristiani di D’Antoni e Cardinale con i postcomunisti e i postantimafiosi che si sono messi alle spalle l’antico giustizialismo.
2.Le contraddizioni  nel Pd e nella sua area elettorale,dall’Arci a Libera alla Cgil a Un’altra storia,a pezzi di società legata alle battaglie civili,fino ai territori ostili ad un Mpa che ha radicato il suo consenso sul terreno clientelare e dello sperpero del denaro pubblico,oltre che nelle relazioni con l’imprenditoria mafiosa (da Basilotta a Barbagallo),sono destinate a crescere.
Su di esse il Prc deve lavorare,per allargare la divaricazione,impedire che si affermi per una lunga fase un sistema di potere che ripropone in forme  mutate nuovi privilegi e consolidati interessi.
Va evitato l’autoisolamento, e non va regalata  a IdV e Sel,comunque interessati a convergere nel Nuovo Ulivo,  la domanda di cambiamento che investe nel profondo,come dimostrano i referendum sull’acqua pubblica e sul nucleare,e le grandi  e diffuse resistenze alle devastazioni in atto ( dal Ponte sullo Stretto ai rigassificatori,al Cara di Mineo,ai Muos) la società siciliana.
3.Noi pensiamo che vada fatto uno sforzo per superare due limiti che in genere marcano il nostro dibattito interno:
A) quello nominalista,che si concentra sulla scelta dei candidati sindaci,presidenti,premier;
B)quello sulle alleanze, con una parte dei compagni che spingono sul versante della autosufficienza,pur in presenza di uno sbarramento del 5%,e con un’altra parte che vuole a tutti costi partecipare al grande fronte antiberlusconiano dentro una union sacrèe.
A noi sembra che l’uno e l’altro evidenzino un vizio di subalternità,una incapacità a rendere efficace il lavoro sociale e a incidere nelle relazioni politiche.La politica non è uno status immobile,rimanda marxianamente a una dialettica costante e a sintesi successive. Ci limitiamo qui a porre il problema,che necessita di approfondimenti e articolazioni. Sintetizzando rozzamente,riteniamo che occorra  costruire alleanze che si muovano in direzione di un’alternativa all’autonomismo trasformista del Mpa ,al suo progetto di ristrutturazione del sistema di potere dominante,contro gli interessi della borghesia mafiosa ovunque collocati, oggi  tendenzialmente riposizionate su Lombardo (vedi La Sicilia di Mario Ciancio). Sapendo che occorrerà rispondere con intelligenza all’uso cinico e strumentale di figure simboliche,da utilizzare come foglie di fico, come già hanno fatto con Massimo Russo e Caterina Chinnici. Ora stanno provando con Pietro Grasso.
4. La nostra offensiva unitaria su Sel,IdV,associazioni e movimenti ha sortito qualche risultato apprezzabile,anche se i media perseguono un chiaro intento di oscuramento delle ragioni del Prc e della FdS. Essa va intensificata, anche verso i settori del Pd schierati contro Lombardo, purchè connotati da una storia di partecipazione democratica alle lotte per la liberazione dell’isola dalla mafia, dal berlusconismo, da limpide scelte di cambiamento.
Sarà bene comunque mettere nel conto che, tranne in  rari casi, alla fine non si produrranno nel Pd rotture significative e che il confronto certosino con i nostri possibili alleati a sinistra porterà esperienze e risultati significativi,seppure non omogenei.
5. Si pone infine la necessità di lavorare a programmi  locali che si legano alle grandi questioni evocate dai conflitti sociali in campo oggi in Sicilia,in Italia,in Europa,nel mondo e che ci vedono impegnati duramente  su obiettivi rilevanti,quali la battaglia per la patrimoniale,contro le guerre,a sostegno dei diritti dei migranti,per la difesa delle conquiste dei lavoratori dipendenti e contro il precariato; ma partecipi,anche come protagonisti,di un grande movimento anticapitalista – sulla base degli obiettivi proposti dagli indignados spagnoli,in cui si legano mirabilmente questioni sociali e diritti di rappresentanza(proporzionale).
Per questo motivo dobbiamo lavorare per una larga partecipazione e per il successo della giornata del 15 Ottobre,tappa decisiva nel percorso di lotta contro il liberismo e il bipolarismo.
Mimmo Cosentino,a nome del circolo Prc Rosa L. di Catania
*Sintesi di una discussione aperta tra i compagni del circolo Rosa L. di Catania