In vista del suo arrivo la prossima settimana, diciamo che Berlusconi non è benvenuto né a Palermo né in Sicilia!
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non è benvenuto perché:
- il suo governo è caratterizzato dall’assenza di una credibile politica industriale, come attesta – per esempio – la prossima definitiva chiusura dello stabilimento FIAT di Termini, voluta da Marchionne;
- i giovani nel sud e in Sicilia non hanno alcuna speranza di trovare lavoro e sono costretti a emigrare;
- il peso determinante della Lega Nord nel governo ha accentuato e aggravato lo squilibrio nord-sud, in sintonia con gli interessi più gretti di una certa piccola e media borghesia del settentrione, portatrice di secolari pregiudizi antimeridionali;
- la scuola pubblica è stata mortificata da pesanti tagli e gli insegnanti, la cui funzione educativa è fondamentale per formare cittadini liberi e indipendenti nel pensiero, sono stati umiliati;
- la Magistratura, che rappresenta uno dei cardini costituzionali della Repubblica insieme ai poteri Esecutivo e Legislativo è ingiustamente incolpata di essere di parte, e sui PM e sul CSM si abbattono pesanti, infamanti e indimostrate accuse;
- tagliare i tempi dei processi non è una seria riforma della giustizia;
- gli italiani non vogliono il nucleare, la privatizzazione dei beni comuni, la legge sul legittimo impedimento. Vogliono invece energia pulita, acqua pubblica e che la legge sia uguale per tutti;
- la mafia e il racket sono più vitali che mai, a dispetto dei tanto strombazzati “successi” del governo che però lesina alle forze di Polizia, che si battono con coraggio e abnegazione, i mezzi per combattere il crimine organizzato;
- la Sicilia non vuole il ponte sullo stretto, opera inutile e costosa, mentre ben altri interventi infrastrutturali sarebbero necessari per agevolarne lo sviluppo (scuole, strade, ferrovie, riqualificazione ambientale);
- il problema dell’immigrazione è affrontato come questione attinente l’ordine pubblico e non come una emergenza umanitaria internazionale mirante alla salvaguardia dei diritti e della dignità dei migranti;
- condivide con la sua parte e con il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, la responsabilità politica della fallimentare gestione di una grande metropoli come Palermo, città sommersa dai rifiuti come Napoli.
PER QUESTE RAGIONI DICIAMO A BERLUSCONI E A CAMMARATA: DIMISSIONI!
Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Palermo