Riceviamo e pubblichiamo.
Il governo israeliano vede con preoccupazione le nuove elezioni.
Da una parte i coloni spingono ancora di più a destra, se si può andare oltre quello che già è stato fatto, dall’altra cresce tra gli israeliani lo sconcerto per la deriva degli estremismi governativi.
Ne sono testimonianza l’appello firmato da migliaia di israeliani, tra gli altri Yehoshua, Oz, Grossman, contro le politiche governative che allontanano la pace e l’attuazione dell’obiettivo dei due stati ma anche l’appello dei 400 rabbini che protestano per le nuove costruzioni in Cisgiordania. Nello stesso tempo, l’invito agli ebrei europei a trasferirsi in Israele dopo i lutti che hanno colpito con loro tutti noi, è stato respinto con indignazione dai rabbini di Parigi e di Copenaghen. Così il governo israeliano ha bisogno di una nuova credibilità che progressivamente non solo i popoli ma anche gli stati non sono più disposti a concedere.
La denuncia da parte dell’ ANP di fronte al Tribunale internazionale sui crimini di guerra ed il progressivo riconoscimento dello stato di Palestina da parte di molti parlamenti europei mostrano con chiarezza le difficoltà della politica israeliana.
Alle pressioni del PD affinché il parlamento italiano non si pronunci si accompagnano così le azioni di complici volenterosi. I sindaci di Palermo e di Catania sono tra questi.
Essi hanno accolto la visita dell’ambasciatore Gilon, il rappresentante cioè del governo colpevole dei massacri di Gaza, per discutere di collaborazioni che si possono instaurare solo tra Stati e Stati, ed è a tutti evidente che l’ambasciatore non rappresenta il popolo di Israele che è nostro amico ma il governo che è nemico nostro e di tutta l’umanità.
Ma poiché siamo cittadini catanesi dobbiamo scontare le banalità del nostro sindaco. Secondo Bianco, infatti, “Israele è leader nel campo ambientale ed in particolare nello smaltimento dei rifiuti”.
Il contributo nel campo ambientale consiste forse nella estirpazione degli ulivi palestinesi, nella trasformazione dei loro terreni agricoli in nuovi insediamenti per i coloni, illegali secondo l’ONU, nella distruzione dei villaggi palestinesi e nella trasformazione di Gaza in una discarica di rifiuti edilizi (previo bombardamento) e di rifiuti umani (previo accerchiamento) ma anche dell’uranio impoverito, rifiuto della fabbricazione delle bombe atomiche, che costituisce la maggior parte degli obici israeliani su Gaza. Ma non solo rifiuti riciclati, anche il fosforo bianco prodotto dalle raffinate tecnologie innovative che destano l’ammirazione del nostro sindaco.
 
Democrazia e Lavoro – Catania
minoranza congressuale in CGI
A cura di Gabriele Centineo