salve,
malgrado i temi quotidiani distraggono rispetto al disegno di legge
sul lavoro, i lavoratori non hanno dimenticato l’attacco che viene
portato avanti con loa riforma in discussione al senato in questi
giorni.
Nelle settimane scorse da Catania è nata la campagna “se tu lo voti
io non ti voto” tesa a sensibilizzare i parlamentari a non votare le
modifiche all’art.18 dello statuto dei lavoratori.
Puoi aiutarci anche tu inviando tu stesso e i tuoi amici la
comunicazione sotto riportata, facendola girare su facebook, twitter,
ecc …
NON VOTARE PIU’ CHI VOTA LA MODIFICA ALL’ART.18 E I PARTITI CHE
SPONSORIZZANO TALE MODIFICA.
indirizzario parlamentari 2008-2012.doc
saluti
Michele Pistone
Egr. mio rappresentante al Parlamento,
l’art. 18 dello statuto dei lavoratori rappresenta una tutela
irrinunciabile se non vogliamo far tornare indietro di 40 anni la
democrazia di questo paese.
Senza l’esistenza di questa norma di civiltà, così come definita dalla
legge 300 del 1970, da domani nessun lavoratore e nessuna lavoratrice
potrà far valere molti diritti sanciti dalla legge perchè sarà sempre
sotto la minaccia di perdere il proprio posto di lavoro. La riforma
che dovrebbe combattere la precarietà ci renderà tutti precari e ci
umilierà dentro e fuori i luoghi di lavoro.
Però noi cittadini abbiamo ancora, se non volete toglierci anche
questo, il potere del voto.
E allora se anche tu sarai artefice della modifica in peggio di tale
articolo, in qualunque maniera, attraverso il voto della modifica del
singolo articolo o attraverso il voto di fiducia al governo, mai più
metteremo su una lista elettorale una X sul tuo nome. E se dovessero
esserci liste bloccate mai mettereremo una X su una lista dove c’è il
tuo nome. E se dovessero esserci delle coalizioni con premi di
maggioranza mai metteremo una X su una coalizione che contenga il tuo
nome.
Anche se nella stessa lista o coalizione dovessero esserci
parlamentari che hanno scelto in maniera discordante; anche se questo
dovesse voler dire votare scheda bianca o non andare a votare, non
Ti/Vi appoggeremo più.
Modificare l’art.18 (così come definito dalla legge 300 del 20 maggio
1970) significa avallare l’ingiustizia peggiorando indirettamente le
condizioni di vita, di lavoro ed economiche dei lavoratori italiani.
Ti chiediamo di non mortificare ancor più la gente che rappresenti e
quindi invitiamo te e il gruppo parlamentare a cui fai riferimento a
contrastare in tutti i modi la modifica dell’articolo 18, anche
abrogando l’art.14 del ddl sul lavoro all’esame del parlamento in
questi giorni.