di Achille Bonifacio per prcenna.it
Questo è il titolo di un libro di Norberto Bobbio uscito nel 1994, Donzelli editore, Roma. L’attualità di questo libro mi pare evidente, ancor più oggi , se da parte di un’area di sinistra si sostiene la scomparsa definitiva di questi due termini, (perchè la destra reale che esiste davvero ed ha il potere, ha dichiarato che la sinistra da tempo si è estinta e con essa anche con le ideologie).
<<Dunque, destra e sinistra esistono ancora? E se esistono ancora e tengono il campo, come si può sostenere che hanno perduto del tutto il loro significato? E se un significato ancora lo hanno, questo significato qual è?>> Piero Sansonetti non ha dubbi :<<…Serve il Big Bang…Il Big Bang coinvolge tutti. Il Big Bang vuol dire la ri-creazione di tutta la politica italiana. La ridefinizione dei valori e quindi la ridislocazione delle forze e anche dei pezzi-attivi o passivi-dell’opinione pubblica e del senso comune.
…Le bandiere non hanno significato. E’ finita l’epoca del rosso e del nero. Vanno immaginati nuovi conflitti e nuove divisioni…..La divisione sarà tra due campi, uno conservatore e uno innovatore. Cosa vuol dire innovatore? Può voler dire solo ribelle, liberal, nemico del fondamentalismi, contrario al dominio delle Leggi e del mercato….>>.
Questo sostiene Sansonetti e lo sostiene nell’editoriale de “gli ALTRI”, il settimanale dell’area del SEL.
Il fatto che abbia scritto queste cose su “gli ALTRI” mi suggerisce che non si tratta delle solite castronerie del giornalista dalla folta e grigia barba e daila chioma fluente con annessi occhiali (così come lo immaginiamo nei dibattiti televisivi), quanto delle profonde riflessioni teoriche e politiche dell’area che si rifà alla SEL.
In un solo articolo sono stati buttati a mare tutti i presupposti teorici non solo del comunismo, del socialismo, del marxismo; è stata annientata la sia pur minima ragione della sinistra, non la <<sinistra>> come veniva pensata dal PRC (schematico, identitario e conservatore) a cui pure lui stesso appartenne, quanto la <<sinistra>> tout court.
Fausto Bertinotti, più colto e più profondo, per la verità da tempo va teorizzando la scomparsa del comunismo e di ogni riferimento teorico ad esso, ma non credo di sbagliarmi, mai ha cancellato il riferimento ai valori della <<sinistra>>.
<< La divisione sarà tra due campi, uno conservatore e uno innovatore>>, scrive Sansonetti, assegnando se stesso al campo degli innovatori, presuppongo. Una siffatta divisione presuppone una società nella quale, tutto sommato si stia tutti meglio e senza conflitti di classe , senza disoccupati o precari e con una giustizia <<equa>>. Basta soltanto essere un pò ribelli con qualche spruzzatina liberal, conrtario al dominio delle leggi…ed essere leggermente favorevoli, proprio en passant, ai diritti e all’eguaglianza.
Alla luce di tutto ciò si capiscono meglio i motivi della scissione vendoliana; certo, ci procureremo sempre e in ogni modo soprattutto allo stato attuale delle cose, di innescare processi evolutivi di unità a sinistra, ma quanto e di quale qualità sono le ragioni di unità che gli altri mostrano nei confronti della Federazione della Sinistra?
Così ridefinisce, Bobbio, l’essenza più intima della distinzione tra destra e sinistra: essa consiste nel diverso atteggiamento che le due parti -il popolo di destra e il popolo di sinistra- sistematicamente mostrano nei confronti dell’idea di uguaglianza. Coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza, nella loro condfotta morale e nella loro iniziativa politica, a ciò che rendono gli uomini uguali, mentre coloro che si proclamano di destra sono convinti che le disuguaglianze siano un dato ineliminabile, e che in fin dei conti non se ne debba neanche auspicare la soppressione.