COMUNICATO STAMPA
L’ennesima strage dei migranti. Diversi quotidiani italiani hanno ripreso i racconti dei sopravvissuti. I mercanti di questi viaggi gli hanno intimato “Imbarcatevi. E’ un ordine”. A questa violenza è seguita la tragedia che conosciamo. Non è la prima volta che i migranti sono costretti ad imbarcarsi anche quando hanno paura e vedono le onde alte. Già diversi migranti hanno raccontato del dramma che vivono anche in questi momenti. Alcuni mesi fa uno dei sopravvissuti ad altre stragi ha raccontato ad alcuni attivisti che lui si era salvato e il suo amico no perché era stato raggiunto dai proiettili della polizia libica che intimava a tutti di salire su un barcone. Su mille uomini quel giorno 500 sono riusciti ad imbarcarsi e gli altri 500 giacevano cadaveri in un’acqua diventata rossa col sangue degli innocenti.
Questa volta 400 migranti sono stati minacciati e quindi costretti a partire col solito mezzo disastrato, dal piccolo porto di Garbi, vicino Tripoli. Smistati su quattro gommoni con piccoli motori e 10 taniche di benzina per ciascuno. Venivano tutti dal centroafrica e tra di loro c’era anche un ragazzino di 12 anni. Anche lui è stato composto in una bara insieme agli altri giovani morti. Secondo alcune testimonianze dei volontari di Save the Children, i sopravvissuti hanno raccontato questo incubo e hanno detto che ormai si paga per partire e non certo per arrivare. I cadaveri dei loro amici e parenti ne sono un brutto esempio. Per l’ASGI (Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione): “L’attuale quadro internazionale richiede all’Europa e all’Italia il coraggio di saper ideare ed applicare anche strade innovative per assicurare una più efficace protezione internazionale a coloro che sono in fuga verso l’Europa prima che giungano sul suo territorio. Rimaniamo contrari all’ esternalizzazione delle richieste di protezione, perché contro il diritto internazionale in materia di asilo”.
A questo appello si unisce anche il PRC Sicilia, chiedendo al governo italiano e all’Europa di costruire al più presto leggi che possano far arrivare i migranti attraverso canali umanitari e corridoi che diano loro la possibilità di ricevere subito protezione umanitaria. Occorre abbattere le leggi securitarie a partire dalla Bossi- Fini che costringe le persone a rivolgersi a dei mercenari per raggiungere l’Europa e spesso anche per ricongiungersi con la propria famiglia. Continua a perseverare una politica contro il diritto della libera circolazione, per far proliferare e consolidare pratiche di accoglienza finalizzate ad un business economico gestito da veri imprenditori morali.
Occorre che le istituzioni dell’Unione Europea mettano al primo punto della propria agenda politica l’adozione di politiche su una nuova pratica che aiuti i migranti ad ottenere la protezione, in particolare ai rifugiati che rimangono bloccati per mesi e mesi nei paesi di transito e aiutarli a raggiungere l’Europa senza rischiare la propria vita. Su questo chiediamo con forza che l’Italia e il governo europeo attuino al più presto una politica che metta al centro il rilascio dei visti di ingresso per motivi umanitari, in modo tale che finisca questa continua tragedia nel Mediterraneo.
Il PRC Sicilia non è favorevole alla proposta degli accordi bilaterali che in queste ore gran parte dei politici italiani stanno proponendo e studiando come panacea di una politica ipocrita incapace di riconoscere un richiedente asilo e che invece continuerà a far morire persone. Per il PRC Sicilia aprire un canale umanitario significa garantire percorsi per l’ingresso in Europa che rompano l’attuale tragico e criminale meccanismo di affidarsi alla criminalità organizzata. Il nostro timore è che nella grande contraddizione che ha avuto l’operazione Mare Nostrum, legata all’accoglienza diffusa, e che salvava le persone in mare, richiedendo il ripristino dell’operazione non si guardi bene al fondo della questione. Mare Nostrum è sempre stata un’operazione militare e sicuramente ha salvato più vite. Ma noi chiediamo di andare oltre e proporre una politica che faccia uno scatto in avanti e rompa con un tacito consenso per avallare un business sulla pelle dei migranti. I confini non vanno esternalizzati, le operazioni di salvataggio sono importanti ma non quando avvengono all’interno di un quadro che rimane quello militare, di controllo e in un contesto politico in cui vige il regolamento di Dublino 3. I fratelli e le sorelle che vogliono e devono arrivare in Europa perché nei loro paesi aumentano i conflitti devono averci come paesi amici. Per questo va messo subito in agenda la creazione di un diritto di asilo europeo e l’abbattimento delle frontiere. Il regolamento Dublino 3 deve essere cancellato e le persone non devono essere perseguitate a causa di un regolamento che attraverso le impronte li inchioda e li relega in un paese europeo, spesso dividendo amori e famiglie.
PRC Sicilia