Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 Il Governo Monti ha deciso, in extremis, di impugnare la sentenza con la quale, nell’agosto scorso, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva condannato l’Italia a causa della l.n.40/2004 (meglio nota come legge sulla fecondazione assistita) apparsa, ai giudici di Strasburgo, incoerente e irrazionale nella sua formulazione. La mossa dell’Esecutivo, che si pone in aperto contrasto con la giurisprudenza di una delle due grandi corte europee, risulta tanto più odiosa ove si consideri che, sul piano formale, essa viene motivata con l’esigenza di salvaguardare l’unità e l’integrità dell’ordinamento interno: una motivazione davvero risibile, poiché la l.n,40/2004 è stata già letteralmente demolita da numerose pronunzie dei giudici di merito e da una importantissima sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato la norma – autentico mostro etico e giuridico – la quale imponeva al medico l’obbligo di impiantare nella donna, in un’unica soluzione, tutti gli embrioni ottenuti a seguito della fecondazione in vitro.

Dunque, la sentenza di agosto avrebbe potuto rappresentare l’occasione per definitivamente archiviare un capitolo tra i più oscuri della nostra storia legislativa. E, invece, questo Governo, dando voce alla sua più intima natura di compagine subalterna alla ragioni del Vaticano – già ampiamente testimoniata dalla surreale vicenda dell’applicazione dell’IMU agli immobili di proprietà della Chiesa – non ha esitato ad ergersi a paladino di una legge che, pervasa da un autentico furore ideologico, colpisce, limitandolo gravemente, il diritto alla riproduzione.

Il Governo Monti, sollecito esecutore della volontà dell’Europa dei mercati finanziari allorché si tratti di adottare misure distruttive della condizione di vita materiale delle masse popolari e dei ceti medi, non esita a mettersi contro l’Europa dei diritti e delle libertà quando si tratti di tutelare gli interessi dell’altro suo mandante: il Vaticano. Tutto ciò rende ancora più urgente la necessità di costruire una vera alternativa politica, che segni una profonda discontinuità con il “montismo” e con il peggior esecutivo della storia della Repubblica, docile strumento nelle mani dei preti e dei padroni. “Cambiare si può” va in questa direzione senza incertezze e senza esitazioni: e chiede a tutti gli italiani che non vogliano ritrovarsi, a partire dalla prossima primavera, con un governo Bersani – Casini – Vendola, sotto il protettorato della troika e del Papa, di impegnarsi affinché si possa veramente girare pagina e tornare a respirare l’aria della libertà, della giustizia sociale e dell’eguaglianza.

Prof. Luca NIVARRA

(firmatario dell’appello CAMBIARE SI PUÒ)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 Il Governo Monti ha deciso, in extremis, di impugnare la sentenza con la quale, nell’agosto scorso, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva condannato l’Italia a causa della l.n.40/2004 (meglio nota come legge sulla fecondazione assistita) apparsa, ai giudici di Strasburgo, incoerente e irrazionale nella sua formulazione. La mossa dell’Esecutivo, che si pone in aperto contrasto con la giurisprudenza di una delle due grandi corte europee, risulta tanto più odiosa ove si consideri che, sul piano formale, essa viene motivata con l’esigenza di salvaguardare l’unità e l’integrità dell’ordinamento interno: una motivazione davvero risibile, poiché la l.n,40/2004 è stata già letteralmente demolita da numerose pronunzie dei giudici di merito e da una importantissima sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato la norma – autentico mostro etico e giuridico – la quale imponeva al medico l’obbligo di impiantare nella donna, in un’unica soluzione, tutti gli embrioni ottenuti a seguito della fecondazione in vitro.

Dunque, la sentenza di agosto avrebbe potuto rappresentare l’occasione per definitivamente archiviare un capitolo tra i più oscuri della nostra storia legislativa. E, invece, questo Governo, dando voce alla sua più intima natura di compagine subalterna alla ragioni del Vaticano – già ampiamente testimoniata dalla surreale vicenda dell’applicazione dell’IMU agli immobili di proprietà della Chiesa – non ha esitato ad ergersi a paladino di una legge che, pervasa da un autentico furore ideologico, colpisce, limitandolo gravemente, il diritto alla riproduzione.

Il Governo Monti, sollecito esecutore della volontà dell’Europa dei mercati finanziari allorché si tratti di adottare misure distruttive della condizione di vita materiale delle masse popolari e dei ceti medi, non esita a mettersi contro l’Europa dei diritti e delle libertà quando si tratti di tutelare gli interessi dell’altro suo mandante: il Vaticano. Tutto ciò rende ancora più urgente la necessità di costruire una vera alternativa politica, che segni una profonda discontinuità con il “montismo” e con il peggior esecutivo della storia della Repubblica, docile strumento nelle mani dei preti e dei padroni. “Cambiare si può” va in questa direzione senza incertezze e senza esitazioni: e chiede a tutti gli italiani che non vogliano ritrovarsi, a partire dalla prossima primavera, con un governo Bersani – Casini – Vendola, sotto il protettorato della troika e del Papa, di impegnarsi affinché si possa veramente girare pagina e tornare a respirare l’aria della libertà, della giustizia sociale e dell’eguaglianza.

Prof. Luca NIVARRA

(firmatario dell’appello CAMBIARE SI PUÒ)