La segreteria provinciale del PRC e il Comitato politico, nel corso di una riunione tenuta giovedì 16 ottobre, hanno discusso della situazione rifiuti ad Enna e provincia. A seguito della riunione il segretario provinciale del Prc ha rilasciato la seguente dichiarazione:” La situazione di collasso della società d’ambito e della ditta incaricata dello smaltimento ha determinato una situazione di vera e propria emergenza, con seri rischi per la sanità pubblica. In una situazione così degradata e degradante occorrerebbe che i responsabili politici e i tecnocrati dello stato di disastro stessero zitti e si adoperassero per trovare soluzioni vere al problema, smettendola di ricorrere a stratagemmi dialettici e mediatici per scaricare le responsabilità sulle vittime delle loro malefatte e della loro cattiva gestione. E’ singolare infatti assistere a come tutti costoro (presidente ato, presidente sicilia ambiente, sindaco, etc.), spesso con l’ausilio di amplificatori mediatici interessati, si accaniscano a lanciare accuse concentriche a utenti e operatori della raccolta; rei i primi di continuare a non pagare le bollette e i secondi di esercitare il loro sacrosanto diritto a protestare in presenza delle continue violazioni da parte del “datore di lavoro” delle più elementari norme contrattuali: mancato pagamento del salario, prestazione lavorativa in assenza di garanzie di igiene e sicurezza (la questione dei vaccini e solo una di queste violazioni), trattamento discriminatorio tra categorie di lavoratori, pressione nei confronti di chi si ribella a condizioni lavorative di vero e proprio sfruttamento. E’ indecoroso vedere con quanto accanimento si operi per criminalizzare gli incolpevoli (utenti e operatori della raccolta) mentre i veri responsabili del disastro godono perfino della tribuna mediatica per scagliare accuse verso le loro vittime, cui invece è negata. Meraviglia ancora che qualche benpensante (ci auguriamo in buona fede) dichiari di essere debole di stomaco di fronte alla legittima disobbedienza civile di utenti e operatori della raccolta, mentre non ne dimostra affatto verso i soprusi, le vessazioni, la cattiva gestione del denaro pubblico di cui hanno fin qui dato prova i responsabili veri del disastro del sistema Ato; responsabili in alcuni casi perfino dimenticati e non più nominati. Crediamo fermamente che la via per la soluzione del problema non passi attraverso le azioni di “crumiraggio” o le minacce messe in atto in questi giorni su sollecitazione di sindaco e altri esponenti politici e dirigenti delle società interessate. Crediamo invece, come avevamo già proposto l’hanno scorso, che, per far fronte alla situazione di disastro, bisogna cominciare con il ritiro delle tariffe illegittime adottando, per gli anni dal 2004 al 2007, l’unica tariffa ad oggi adottata legittimamente che rimane quella del 2003. Contemporaneamente è necessaria una assunzione di responsabilità da parte della politica superando un sistema di scarico delle responsabilità verso il futuro e adottando una gestione sana e corretta del ciclo dei rifiuti; che le tariffe per gli anni successivi al 2007 venga deliberata dai consigli comunali in presenza di un piano industriale che l’Ato deve rapidamente accingersi a predisporre, al fine di mettere ordine e chiarezza sul sistema della gestione integrata del ciclo dei rifiuti; piano industriale che consenta di legare in maniera certa i costi al servizio reso; è necessario infine che la raccolta differenziata, preferibilmente porta a porta, sia l’asse portante del servizio e non un optional. Queste nostre proposte, già avanzate l’anno scorso e su cui si era aperta una interlocuzione positiva con l’allora presidente dell’Ato dott. Costanza, crediamo rimangano l’asse portante su cui ripristinare un rapporto corretto con gli utenti e anche con i lavoratori. Purtroppo quella interlocuzione si interruppe a causa della “tempestiva” rimozione del dott. Costanza e con la sua sostituzione con il dott. Ragonese. Con il quale non è mai stato possibile parlare, forse perché troppo assorbito dai “consigli” che i soliti noti gli impartivano. E’ un fatto che, mentre diverse città della provincia sono sommerse dai rifiuti, questi è riuscito, per esempio, a fare il miracolo di (con una società sull’orlo del fallimento) trasformare i contratti a tempo determinato di alcuni dipendenti in contratti a tempo indeterminato; non quelli però dei dipendenti impegnati nella raccolta dei rifiuti. Insomma si è di nuovo scelta la strada della contrapposizione frontale con la giusta protesta dei cittadini utenti e con la gestione clientelare del sistema. La prima cosa da mettere in discussione e da superare è quindi la pervicace arroganza di chi ha costruito e gestito questo carrozzone clientelare e con gli stessi metodi continua ad operare ancora oggi. La segreteria provinciale del Prc incontrerà nei prossimi giorni gli operatori della raccolta per dare loro sostegno e non farli sentire soli e abbandonati da tutti”.