In Italia il dibattito sulla legalizzazione della cannabis è ancora molto acceso, il nostro Paese evidentemente non è ancora pronto a compiere questo passo. Ciclicamente, però, è una questione che tende a riaccendersi e a ottenere sempre più consensi, segno del manifestarsi di una chiara esigenza generalizzata.
Ciclicamente, però, è una questione che tende a riaccendersi e a ottenere sempre più consensi, segno del manifestarsi di una chiara esigenza generalizzata. Se la cannabis venisse legalizzata, come accade già in alcuni Paesi europei, quali sarebbero i benefici che porterebbe al nostro Paese? Innanzitutto, è bene precisare che la marijuana è una sostanza derivata dalla pianta che prende il nome di canapa, quindi stiamo parlando di una sostanza naturale e proprio per questo, a seguito di vari studi, è stato affermato dai medici che essa è un trattamento efficace in ambito medico per ridurre il dolore cronico che colpisce molte persone affette da sclerosi multipla, disturbo d’ansia o sindrome di Tourette. Oltre all’efficienza in ambito medico, la legalizzazione porterebbe dei benefici anche in ambito economico: la coltivazione e la vendita autorizzata dal nostro Stato potrebbe dare lavoro a migliaia di persone, diminuendo notevolmente il tasso di disoccupazione, e se si imponesse al prodotto la stessa imposta destinata al tabacco si arriverebbe a guadagnare dai 6 agli 8 miliardi di euro.
Legalizzare significherebbe anche combattere l’illegalità guidata dalle mafie e dalle associazioni terroristiche, che mandano avanti la vendita illecita di sostanze stupefacenti guadagnando miliardi di euro all’anno e stroncando allo stesso tempo molte vite; a causa di questi traffici, negli ultimi anni il tasso di mortalità è aumentato per chi fa uso di droghe pesanti, giustamente illegali nel nostro Paese e trattate in laboratorio con l’utilizzo di sostanze chimiche. Occorre precisare che l’utilizzo di marijuana non causa la morte, a differenza di sostanze come ecstasy e cocaina o delle legalissime bevande alcoliche, e tra gli Stati che hanno deciso di legalizzarla si è notato anche un notevole calo nel numero dei giovani che ne fanno uso anche a scopo ricreativo, quindi è falso affermare che la legalizzazione spingerebbe i giovani ad abusare dell’uso di cannabis, questo perché la vendita sarebbe mirata solo a determinate categorie di persone, nonché maggiorenni ed adulti, e ovviamente a chi ne necessita per scopi terapeutici, il tutto non togliendo la libertà al singolo individuo di poter scegliere se far uso o meno di una sostanza al 100% naturale che rispetto ad altre droghe è improbabile che porti alla dipendenza, perché stando ai dati solo il 4% di chi ne fa uso inizia a dipenderne, aiutando a logorare al tempo stesso le piaghe sociali che ci portiamo dietro da tanti anni, come le mafie.
Giovanna Faraci – PRC Sicilia