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di Marco Giordano
Sembrava un’impresa impossibile, una lotta contro ostacoli insormontabili. Eppure, compiendo una vera e propria corsa contro il tempo, in Sicilia la coalizione che sosteneva Claudio Fava avrà un altro candidato alla presidenza della Regione in vista delle prossime elezioni del 28 ottobre. Sarà una donna, Giovanna Marano, presidente del comitato centrale Fiom, segretaria regionale del sindacato dei metalmeccanici negli ultimi 8 anni, a rappresentare tutte le siciliane e tutti i siciliani che in questi anni si sono opposti al cuffarismo ed al lombardismo, che non hanno accettato il sostegno del Pd al governo regionale guidato dal leader autonomista Raffaele Lombardo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Un cavillo burocratico ha impedito la candidatura di Claudio Fava, non residente in Sicilia e pertanto, in base alla normativa regionale, non candidabile né come Presidente della Regione né come deputato regionale. Non è stato facile digerire questo colpo, è innegabile. Tuttavia, è proprio in questi momenti di difficoltà che emerge la forza dei veri progetti di cambiamento: la costruzione di un’alternativa di società è un processo collettivo, fatto da donne e uomini che si confrontano, anche vivacemente, su posizioni diverse, ma che alla fine fanno prevalere le regioni di fondo che chiedono una forte svolta. I volti ed i protagonisti sono sicuramente importanti, ma prima vengono il progetto ed il programma. Un progetto che va ben oltre i confini dell’isola, parlando a tutta la penisola: sono in campo le stesse ragioni, le stesse passioni, le stesse forze che hanno depositato in Cassazione i quesiti referendari per difendere l’articolo 18 ed il contratto collettivo di lavoro. Sono le stesse forze che si oppongono da sinistra al governo Monti ed alle sue politiche lacrime e sangue e che speriamo rimangano compatte nel costruire una coalizione alternativa al Pd. Proprio in Sicilia il partito di Bersani sosterrà Rosario Crocetta in coalizione con l’UDC, anticipando gli scenari nazionali che spingono per la continuità di grandi coalizioni per obbedire ai diktat della Banca centrale europea.
Sono tanti i temi da mettere in campo in questa campagna elettorale affinché siano centrali nel programma di Giovanna Marano: rendere la Sicilia un’isola di pace nel Mediterraneo e non una portaerei della NATO, avviando un processo di smilitarizzazione; ridare alla Sicilia il suo storico ruolo di terra di incontro tra culture diverse, battendosi per il diritto di cittadinanza per i migranti contro le politiche di respingimento; praticare la trasparenza nella pubblica amministrazione, non riducendola a comitato d’affari di interessi privati e clientele, eliminando le superfici di contatto con la criminalità organizzata e gli sprechi di risorse economiche; intervenire sulla drammaticità della crisi, tutelando i livelli occupazionali ed i siti produttivi; investire nelle energie rinnovabili e nei beni comuni; garantire il diritto allo studio nelle scuole e negli atenei statali, combattere gli alti livelli di dispersione scolastica,investire nella sicurezza degli edifici; istituire un reddito minimo garantito che sia un primo passo per affrontare il grave problema della disoccupazione giovanile, che ha raggiunto livelli altissimi costringendo le giovani generazioni siciliane ad emigrare; combattere l’omofobia, tutelare la differenze di genere e garantire i diritti civili. Queste ed altre ancora sono le questioni poste dall’agenda politica siciliana ( ma non solo). Rappresentano i mille volti dell’alternativa che vogliamo: migranti, operai in cassa integrazione, insegnanti precari, omosessuali, giovani disoccupati, donne, studenti. Molto più di un leader,dunque. Tante storie, tante energie, tanti desideri. Tutto quel che serve per iniziare questo cammino,contando cento passi lungo le strade della Sicilia. L’alternativa ha aspettato tanto, non può inciampare sui cavilli burocratici perché la nostra terra vuole essere liberata!
MARCO GIORDANO
esecutivo nazionale GC
30 settembre 2012