Lunedì 17 gennaio si sono riuniti presso la sede cittadina del Partito della Rifondazione Comunista rappresentanti di diverse forze politiche della sinistra, associazioni, singoli cittadini appartenenti al mondo del lavoro e della scuola, esponenti di forze sociali e di movimenti legati alla difesa del territorio, uniti dalla convinzione che il referendum svoltosi alla Fiat Mirafiori, come già quello di Pomigliano, non è stato un esercizio di democrazia, ma un vero e proprio ricatto teso a cancellare i diritti dei lavoratori con la più antica delle minacce: o mangi questa minestra o salti dalla finestra!
Nonostante questo in entrambi gli stabilimenti il “Si” al diktat di Marchionne ha vinto di misura e tra gli operai, veri destinatari delle misure oggetto di referendum, hanno vinto i “No”.
La cancellazione del contratto nazionale e delle tutele costituzionali sul lavoro significa l’affermazione di un modello sviluppo fondato non sulla qualità, la ricerca, la coesione sociale, la giustizia distributiva, ma sulla concorrenza al ribasso con i paesi nei quali peggiore è la condizione del lavoro, minima la tutela dell’ambiente, inesistente lo stato sociale.
In questo quadro è stata fondamentale l’opposizione sviluppata dalla FIOM, la sua capacità di rappresentare i sentimenti e gli interessi operai e di costruire una rete di relazioni e alleanze che saldasse tutti i movimenti di lotta e resistenza contro le politiche liberiste e autoritarie del regime berlusconiano: tale saldatura si è plasticamente evidenziata nella gigantesca manifestazione del 16 ottobre a Roma, in cui un popolo di lavoratori e lavoratrici, studenti e insegnanti, comunità impegnate nella difesa del territorio, precari, migranti, personalità del mondo della cultura, associazioni democratiche, hanno chiesto a gran voce al segretario generale CGIL la proclamazione dello sciopero generale come necessaria risposta a questo livello di attacco.
Oggi la FIOM ci chiede di sostenere la lotta degli operai metalmeccanici e sottoscrivere l’appello per lo sciopero generale del 28 gennaio contro i provvedimenti di Marchionne e del Governo.
I soggetti presenti alla riunione fanno proprio questo appello e sosterranno lo sciopero generale del 28 gennaio che vedrà anche nella nostra regione una grande manifestazione a Palermo, dando vita a questo scopo a un soggetto unitario denominato “Comitato contro la crisi e lo sfruttamento” che si propone un’opera d’informazione sulle ragioni della FIOM e dello sciopero generale del 28 tramite l’organizzazione in città e provincia di volantinaggi e tavolini per la raccolta firme.
Il Comitato si pone come una struttura aperta alla partecipazione di tutte quelle forze sindacali e sociali, tutti quei singoli cittadini, che condividono l’idea che la crisi non debbano pagarla i lavoratori ma quei settori della classe dominante – governanti, banchieri, manager, padroni – che l’hanno determinata con le loro speculazioni e le loro politiche neo liberiste, e che adesso vogliono usarla come una clava per distruggere la democrazia, comprimere diritti e salari, intensificare lo sfruttamento del lavoro.
Per questo l’impegno del Comitato non si fermerà il 28 ma proseguirà per favorire il collegamento tra le diverse realtà conflittuali di opposizione sociale presenti nel nostro territorio.
Si invitano i mezzi d’informazione, le forze sociali, i cittadini interessati, alla conferenza stampa che si terrà Giovedì 21 c.m. ore 11 presso la saletta commissioni della provincia regionale di Messina in cui saranno illustrati contenuti e finalità del Comitato, giorni e luoghi dei punti informativi.
Franco Andaloro (consigliere prov.le PRC-FDS), Massimo Antero (PMLI), Antonio Bertuccelli (segretario prov.le PDCI-FDS), Santino Bonfiglio (Rete No Ponte), Elvin Buda (lavoratore precario), Tonino Cafeo (SEL), Alfredo Crupi (resp. Lavoro prov.le PRC-FDS), Antonio Currò (lavoratore precario), Renato De Luca (Marx XXI), Giacomo Di Leo (segretario prov.le PCL), Giada Galletta (studentessa), Daniele Ialacqua (segretario circolo Cucinotta SEL), Antonio Longo (segretario circolo Impastato PRC), Francesco Lucchesi (SEL), Federico Martino (Marx XXI), Citto Saia (FdS), Gian Marco Sposito (giovani comunisti)