bandiera rifondazionePalermo 12 marzo – Mentre per la lotta contro la criminalità economica e finanziaria e per la protezione dei diritti dei cittadini e delle cittadine mancano i mezzi alla giustizia e alla polizia, vi è, invece, una mobilitazione poliziesca notevole e una giustizia molto “diligente” contro le lotte sociali che in questi giorni a Palermo, e non solo, ha mostrato il suo volto. In soli due giorni – dichiara Vincenzo Fumetta segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo – in città vi sono stati dei provvedimenti contro 17 militanti dei centri sociali accusati di reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di delitti contro l’ordine pubblico, e 40 operai della Fincantieri, di cui 38 della FIOM, sotto processo per reati di manifestazione abusiva, danneggiamento alle strutture e violenza privata, mentre protestavano per la difesa del proprio posto di lavoro e contro il ritiro del piano industriale da parte di Fincantieri nel 2011.
Questi non sono fatti isolati – continua Fumetta – se pensiamo agli arresti e alle condanne contro i membri del movimento NoTav e vari episodi di inasprimento di condanne e provvedimenti contro chi ha partecipato a manifestazioni di protesta, come per i membri del movimento No Muos – dove, per esempio, rispettare le sentenze non vale, ma arginare le proteste di donne e mamme si.
Questa risposta repressiva ai tentativi di difesa del proprio posto di lavoro e alle lotte sociali mira a contrastare e silenziare, in modo repressivo e scientifico, ogni forma di protesta scomoda che cerchi di arginare il corso della devastante crisi sociale ed economica dentro cui siamo.
Siamo convinti come Rifondazione Comunista – conclude Fumetta – che non siano queste le risposte che vanno date: non si può rendere illegale ogni pensiero di contestazione, criminalizzare le lotte e stigmatizzare i movimenti che si battono per cause sociali ed esercitano la libertà di contestare scelte e politiche che continuano ad allontanarci da qualsiasi idea di futuro. Criminalizzare le lotte sociali significa rinunciare a dare risposte davvero politiche.
Per questo la Federazione di Palermo del Partito della Rifondazione Comunista esprime militante solidarietà ai quaranta compagni operai di Fincantieri e ai militanti dei centri sociali palermitani, noi non vogliamo una Repubblica “autoritaria”, vogliamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sui diritti.