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Andare da Palermo a Salerno attualmente costa 56,50 euro. A giugno, quando il Gruppo FS razionalizzerà l’attraversamento dello Stretto, se ne spenderanno 86,40.
“Di fatto, il 53% in più -ha spiegato Mariano Massaro, segretario generale di Orsa Sicilia, durante la conferenza stampa convocata stamane per annunciare l’assemblea popolare del 25 marzo prossimo, in concomitanza con lo sciopero generale proclamato contro la cancellazione del traghettamento ferroviario e il taglio di navi e treni.
Secondo l’azienda, un viaggiatore che da Palermo debba andare a Salerno, dovrebbe prima prendere un Intercity fino a Messina (24,90 euro), poi imbarcarsi su un mezzo veloce (2,50 euro) e infine utilizzare la Frecciabianca da Villa San Giovanni fino a Salerno (58 euro). Al di là della follia di tutto questo, è evidente che se passerà questo progetto il costo dei viaggi aumenterà parecchio. In pratica, un ammodernamento senza investimenti e a carico dell’utenza“.
Durante l’incontro con la stampa è stata ribadita la richiesta all’assessore ai Trasporti Giovanni Pizzo perché metta nero su bianco il no della Regione Sicilia ai tagli annunciati dalle Ferrovie dello Stato, come ha già fatto il sindaco di Messina Renato Accorinti. E lo hanno chiesto non solo a parole, ma anche con le magliette indossate da molti dei numerosi rappresentanti delle diverse realtà che compongono il Movimento Popolare Sicilia&Calabria.
“Siamo soddisfatti per la presa di posizione del Comune -commenta ancora Massaro. Evidentemente il 23 dicembre scorso, durante l’incontro a Roma al quale erano presenti non solo Accorinti e l’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola ma anche Pizzo, i rappresentanti del Gruppo FS non sono stati sufficientemente chiari ed è per questo che solo un paio di giorni fa il Comune di Messina ha dichiarato ufficialmente il proprio no ai tagli previsti per giugno.
Adesso c’è un assessore competente in materia come Sebastiano Pino, che ha sicuramente aiutato il sindaco a comprendere come stanno realmente le cose. Vorremmo che anche la Regione facesse lo stesso, ma evidentemente a Pizzo servirebbero delle competenze specifiche che al momento ancora non gli riconosciamo”.
Ma quella dei costi aumentati sulle spalle dell’utenza non è la sola delle chicche tirate fuori durante la conferenza stampa. “L’Expo è alle porte -ha dichiarato Michele Barresi, delegato regionale di Orsa Sicilia– e su 243 treni disponibili per Milano non si può prenotare né dalla Sicilia né dalla Calabria. In tutte le altre regioni sono previsti. E’ evidente che non c’è la volontà di fare mercato in queste aree. E’ esattamente quello che succedeva con i vagoni letto: ai controllori risultavano prenotati, ma in realtà i treni partivano vuoti perché bisognava dimostrarne l’antieconomicità”.
L’assessore Pino ha sottolineato come “Messina abbia non solo detto no ai tagli annunciati per giugno, ma abbia anche chiesto una perequazione delle infrastrutture”.
Intanto mercoledì prossimo, ad annunciarlo è lei stessa, la parlamentare 5 Stelle Valentina Zafarana presenterà una relazione in Commissione Trasporti all’ARS, nel quale si ribadirà il veto a un’ipotesi inaccettabile come quella della soppressione del traghettamento ferroviario tra Sicilia e Calabria.
“Non poteva mancare un’azione popolare, anzi, forse bisognava lavorare di più e prima in questa direzione -ha sottolineato Elvin Buda, della segreteria regionale di Rifondazione Comunista. L’insieme dei provvedimenti intrapresi dai governi Renzi e Crocetta, non andando nella direzione del potenziamento del trasporto ferroviario in Sicilia, sono riusciti, in modo subdolo, a riesumare una certa voglia di Ponte. In merito a questo, mi aspettavo che il sindaco No Ponte avversasse energicamente qualsiasi rispolvero“.
Tra i tanti presenti alla conferenza stampa i presidenti del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti, della Consulta Provinciale degli Studenti Francesco Greco, presidenti e consiglieri dei Quartieri cittadini e i consiglieri comunali Nina Lo Presti, Gino Sturniolo, Ivana Risitano e Daniele Zuccarello