Tanti esponenti politici e di associazioni che si battono per la memoria “antimafia” hanno partecipato alla manifestazione di Ponteranica del 26 settembre. Le loro dichiarazioni.
I video:
P. Ferrero: http://www.bergamonews.it/webtv/index.php?id=2979
V. Agnoletto: http://www.bergamonews.it/webtv/index.php?id=2980
bandiera rifondazione corteoTanti esponenti politici e di associazioni che si battono per la memoria “antimafia” hanno partecipato, fisicamente o anche solo con una telefonata, alla manifestazione di Ponteranica del 26 settembre.
Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso in via D’Amelio, si è collegato telefonicamente con il palco dell’evento: “Avrei voluto essere lì a gridare la mia rabbia contro l’atto ignobile, ma sono impegnato in un altro evento di testimonianza a Roma. L’Agenda rossa (il riferimento è all’agenda scomparsa al fratello Paolo Borsellino il giorno dell’attentato, evento che rivelerebbe la collusione di servizi deviati nell’omicidio del magistrato) diventi un simbolo della nostra resistenza: so che ce ne sono molte anche lì. Solleviamo il nostro grido”.  Parole dure anche da parte di Giovanni Impastato: “Non facciamoci ingannare dal gesto di un sindaco. Qui c’è dietro un disegno ben preciso di chi vuole cancellare la memoria. Le camicie non sono più nere, sono diventate verdi. E la verità è che la Lega è una forza reazionaria, che vuole eliminare tutto. Si sono anche dimenticati quando definivano berlusconi mafioso di Arcore e oggi stanno con Dell’Utri, che ha definito tranquillamente lo stalliere Mangano “un eroe” e ha anche aggiunto che cancellerebbe lo studio della Resistenza dai libri di scuola”.
Secondo Leoluca Orlando, l’ex sindaco di Palermo, fondatore de “La Rete”, oggi nell’Italia dei Valori, il gesto del sindaco “è pericolosissimo e sottovaluta molte cose. La mafia non è una malattia tropicale, non cresce solo nei paesi caldi. E Peppino Impastato non è un eroe siciliano, ma un eroe italiano. Cancellare la sua memoria oggi significa non capire che la mafia si nutre anche in Lombardia, nel Nord Italia, in Germania, in America. E’ un pessimo periodo nella Lega: il ministro Maroni si rifiuta di sciogliere il Consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, e il sindaco di Ponteranica compie un gesto di fronte al quale l’Italia ha risposto con un evento massiccio”.
Claudio Fava, figlio del giornalista Giuseppe ucciso dalla mafia nel 1978, già segretario regionale in Sicilia dei Ds e regista de “I cento passi”, ha parlato di “atto di testimonianza doveroso per Peppino e per chiunque ha lottato contro Cosa Nostra e altre forme di criminalità organizzata”.
“Sono qui in continuità con quanto ho fatto in questi giorni. – ha dichiarato Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista – Pochi giorni fa ero a Paternò, dove è stato arrestato un assessore e dove il governo sta a guardare. Ero a Fondi, per chiedere lo scioglimento del Consiglio comuanle, anche se il governo sta a guardare, pure lì. Oggi sono qui a chiedere che la Lega non cancelli la memoria di chi ha lottato per la mafia”. Per l’ex senatore di Rifondazione Giovanni Russo Spena, siciliano, “siamo di fronte alla banalità del male, di fronte alla stupidaggine che si veste di ideologia contro un eroe civile come Peppino. Le manifestazioni democratiche come questa servono”, “perchè c’è troppa abitudine a rovesciare le carte” aggiunge Heidi Giuliani, madre del giovane ucciso a Genova nel luglio 2001. Vittorio Agnoletto, anch’egli di Rifondazione, ha invece chiesto al viceministro “Roberto Castelli, della Lega, di guardarsi allo specchio quando parla di razzismo . Quanto ha fatto l’Amministrazione leghista è solo un incentivo alla cultura della mafia e a chi denigra persone che hanno dato la vita per combatterla. E’ grave che il Popolo della Libertà di Berlusconi non dica una parola”.
da bergamonews.it