AL SINDACO DEL COMUNE DI PARTINICO

Come convenuto il 30 dicembre 2011 durante la cerimonia in via Iannello, in occasione del 14° anniversario della morte di Danilo Dolci, e da Sue dichiarazioni pubbliche oltre che da verbali impegni con una rappresentanza del nostro Partito composta dai compagni Toti Costanzo Presidente, Giacomo Minore segretario e Gianluca Ricupati portavoce dei Giovani Comunisti del Circolo “Peppino Impastato” del Partito della Rifondazione Comunista di Partinico, 

SI CHIEDE

alla S.V. che l’immobile di proprietà privata che fu dimora di Danilo e della sua famiglia nel quartiere “Spine Sante”, all’epoca simbolo della povertà materiale delle popolazioni che quel quartiere abitavano e per cui Danilo si batteva, nonché luogo del digiuno che portò alla storica decisione da parte della Cassa per il mezzogiorno di finanziare i lavori per la realizzazione della diga sull’invaso Poma, venga dichiarato “bene di interesse culturale” . 

Ciò in ragione della condizione dell’immobile che rientra tra quelli interessati alla procedura di vincolo in ragione d’essere tra “le cose mobili e immobili che, a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte e della cultura in genere, rivestono un interesse particolarmente importante”.

Infatti l’attuale D. Lgs. 42/2004 utilizza la dizione “dichiarazione di interesse culturale” per definire la procedura atta a riconoscere, dal punto di vista legislativo e fiscale, la valenza storico culturale di un determinato bene sia mobile che immobile e quindi da sottoporre alle adeguate prescrizioni di tutela. Per quanto concerne i beni appartenenti a soggetti privati il vincolo posto in essere dal D. Lgs. 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, nonché dal D. Lgs. n. 490 del 29/10/1999 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali a norma dell’art. 1 della Legge 08/10/1997 n. 352”, dalla Legge n. 1089 del 01/06/1939 “Tutela delle cose d’interesse artistico e storico”, sia ai sensi delle leggi 20.6.1909, n. 364 e 19.5.1922, n. 778, tuttora in vigore, ai sensi dell’art. 128 del D.Lgs. 42/2004, è finalizzato a definire i criteri in merito alla tutela del patrimonio storico e artistico nazionale. Infatti, è fatto obbligo di conservazione per i beni culturali, i quali non possono essere demoliti o modificati né adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico od artistico senza l’autorizzazione del Ministero.

Per tale superiori ragioni il Circolo “Peppino Impastato” del Partito della Rifondazione Comunista di Partinico Le chiede di volere iniziare le procedure perché l’immobile in oggetto abbia ad essere tutelato e nel contempo ad operare perché il bene in oggetto possa essere acquisito al patrimonio del nostro Comune con lo scopo di destinarlo non solo a luogo della memoria, ma ad organismo attivo capace di proseguire nella concretizzazione del pensiero e dell’opera di Danilo.

Si porgono distinti saluti.

Partinico li 11 gennaio 2012

Giacomo Minore, Segretario PRC Partinico