Rifondazione Comunista Sicilia ricorda le vittime della strage di via D’Amelio a trent’anni di distanza dalla morte del magistrato Paolo Borsellino e dei membri della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi – prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio -, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Purtroppo la Giustizia deve ancora fare il proprio corso, depistaggi e insabbiamenti hanno rallentato le indagini compromettendo i processi. Rifondazione Comunista chiede Giustizia per tutte le vittime delle stragi di mafia.
Riproponiamo la posizione assunta dal nostro partito in merito alle recenti sentenze di assoluzione che liquidano la strategia del depistaggio:

Rifondazione Comunista esprime la sua insoddisfazione per una sentenza che assolve di fatto la strategia di depistaggio che si è attivata al momento della strage mafiosa di Borsellino e degli agenti della scorta. Un fatto è certo: la scorta e Borsellino sono stati consegnati alla mafia dai servizi deviati.
Tutto quello che non è stato fatto prima per salvaguardare militarmente un obiettivo certo dopo la strage di Capaci e tutto quello che è stato fatto dopo la strage del 19 luglio, indicano una strategia eversiva degli apparati deviati dello Stato, concretizzatosi nella capacità e nel successo di condizionare prima le mancate attività di prevenzione, e di indirizzare dopo le indagini di polizia giudiziaria in un vicolo cieco e sul falso pentito Scarantino. Come nella sentenza sulla trattativa Stato-Mafia, si cerca di non negare l’evidenza dei fatti penali che però, in questo caso, sono prescritti, negando l’aggravante mafiosa. Il testo delle motivazioni spiegherà meglio, ma non possiamo accettare che questo caso venga derubricato nella lista dei “gialli e misteri italiani“, quando appare chiaro che gli interessi politico-economici che hanno motivato la strage vanno al di là della vendetta mafiosa. Sosteniamo la necessità tutta politica di una Commissione parlamentare di inchiesta che superi la “prescrizione giudiziaria” nell’accertamento dei fatti e che ricostruisca il quadro di convergenze e reciprocità affaristico/mafiose che avevano focalizzato le indagini di Borsellino.

Nicola Candido – Segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea della Sicilia Mario Pugliese – Responsabile lavoro del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea della Sicilia