Lo sciopero della fame, promosso dai dirigenti siciliani e nazionali di Altragricoltura, è la forma estrema di denuncia della condizione cui è stata condannata la Sicilia dalle politiche liberiste europee: piattaforma commerciale a danno delle produzioni agricole nostrane, con il conseguente fallimento delle piccole e medie aziende e la totale scomparsa del mondo contadino. A questa mobilitazione e ai suoi protagonisti va la totale solidarietà di Rifondazione comunista siciliana.
Urgono interventi ai vari livelli istituzionali, compresa la Regione, a partire da una moratoria immediata dei debiti delle aziende in crisi, l’impignorabilità dei mezzi di lavoro, assieme a misure che colpiscano la speculazione e tutelino la produzione e il reddito contadini, l’occupazione bracciantile, il riassetto del territorio, la difesa dell’ambiente. Tra questi: l’istituzione del catasto delle coltivazioni e dell’ortofrutta, fin qui reso impossibile dalla contrarietà del centrodestra e dal silenzio complice del Pd.
Non è più rinviabile la rottura delle politiche liberiste della UE, del governo Monti e delle forze politiche che lo sostengono.
Mimmo Cosentino, segreteria regionale Prc Sicilia
Salvatore Nicastro, segretario provinciale Prc Ragusa