Apprendiamo dagli organi di informazione di una importante operazione anti-frode della GdF. In pratica pomodorino ciliegino proveniente dalla Tunisia veniva ricommercializzato come prodotto siciliano. Alla GdF e al Procuratore Petralia va tutto il nostro sostegno. Al di là del fatto specifico è dovere della politica imporsi una profonda riflessione.
E’ da anni che viene denunciato il danno arrecato ai produttori e ai consumatori dai fenomeni di agropirateria e di contraffazione.
La politica per troppo tempo è stata a guardare. Il nostro partito ha sollevato la questione in tempi non sospetti in tutte le sedi istituzionali. Affrontare questo problema limitandosi ai marchi IGP o DOP ….. o ai pannelli informatici (che servono ma da soli non sono decisivi) significa porre qualche pannicello caldo alla sostanza della questione.
Riteniamo che quello scoperto dalla GDF sia solo la punta di un iceberg. La Direzione Nazionale Antimafia già da tempo evidenzia (rapporto 2008) anomalie e fenomeni di agropirateria.
Bisogna intensificare i controlli nei porti siciliani. Al mercato di Vittoria serve una sede distaccata con annesso laboratorio dell’Istituto Repressione Frodi. Infine poi non riusciamo a comprendere come mai la regione siciliana (a differenza di altre) non abbia intenzione di istituire il catasto ortofrutticolo.
Vittoria 15/09/2010
Il coordinamento Giovani Comunisti del Circolo “Peppino Impastato” – Federazione della Sinistra