Il 2 febbraio del 1956 alcune centinaia di lavoratori disoccupati di Partinico iniziavano lo sciopero alla rovescia lungo la trazzera vecchia che portava a  Valguarnera. A guidarli Danilo Dolci, la Camera del lavoro di  Turiddu Termine e alcuni dirigenti del Partito Comunista.

La protesta intendeva dimostrare al Governo come a Partinico il lavoro si poteva creare mentre lo Stato, al contrario, abbandonava le popolazioni del Sud  al duro destino della disoccupazione. Lo sciopero, per la prima volta, si manifestò pacifico. Alla carica della Polizia i dimostranti non si ribellarono ma si sdraiarono a terra senza alcuna reazione.

Arrestati Danilo Dolci, Turiddu Termine, Ignazio Speciale, Francesco Abbate e denunciati gli altri scioperanti, venivano tutti processati mentre in Italia il caso di Partitico diventava oggetto di scontro all’interno del Parlamento.

A difendere gli arrestati giuristi come  Piero Calamandrei e anche l’avvocato partinicese Nené Varvaro. Fu, quella, una importante pagina della storia della nostra città . Da quella azione si continuò per costringere il Governo a finanziare la realizzazione della diga sul fiume Jato. Il nostro Partito è erede politico e culturale di quegli uomini e custode di quelle lotte e oggi, a distanza di 56 anni, vuole onorare quei compagni che hanno  saputo difendere l’articolo 4 della Costituzione italiana che riconosce ad ogni uomo il diritto al lavoro.

Partinico 02/02/2012