Come avevamo già detto e ripetuto, alla stampa e anche alla presenza degli amministratori, il centro di Barcellona è strutturalmente esposto al rischio (oggi è uscita una mia dichiarazione su Repubblica Palermo).
I punti nevralgici sono contigui, entrambi alle estremità delle vie principali, e sono il ponte di via Roma e il ponte di via S. Giovanni Bosco, i quali (e si sapeva) hanno uno spazio sufficiente per circa i due terzi della portata di piena del torrente.
Il che significa che, appena superati questi due terzi, magari aggiungendosi detriti, tronchi d’albero (per la pessima manutenzione del letto, anche questa segnalata a suo tempo), l’acqua si è riversata sul ponte e lateralmente e da qui, con violenza travolgente, in via Roma, via Alfieri, Umberto Primo…..
Quelle centrali, perpendicolarmente e parallelamente al corso del Longano. In più punti gli argini hanno ceduto, in parte anche i ponti. L’Idria, nella zona di Pozzo di Gotto si è riversato in tutto il quartiere, la zona di Calderà è isolata, bloccata da entrambi i lati. Le saie, come sempre, si sono allagate ed hanno provocato frane.
Non c’è punto che non si sapesse a rischio che non ha prodotto i suoi effetti. Poi invece ci sono zone, come quella a sud della via Umberto primo, che sembrano non aver visto una goccia di pioggia. Qualche risultato si sta cominciando a vedere, ma la Protezione Civile è tutta su Saponara e i cittadini fanno quel che si può. In centro, a parte la via Vittorio Alfieri, la via Alessando Volta e qualche altro punto critico, la città sta riprendendo lentamente forma grazie alla buona volontà.