Consideriamo l’odissea delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative socio assistenziali, senza stipendio da sette mesi, l’esempio più grave dell’incapacità amministrativa e dell’irresponsabilità sociale di chi amministra la città di Catania e di chi ha amministrato la regione.
Gli inaccettabili ritardi dei trasferimenti economici regionali ci danno, infatti, il metro del fallimento politico e della natura antisociale del governo Lombardo ma non possono in alcun modo rappresentare un’accettabile giustificazione per un’amministrazione che, per bocca del suo vicesindaco e assessore al bilancio Bonaccorsi, riesce solo a dire ” che il comune non ha una previsione di entrata”.
Crediamo infatti che se vengono a mancare le risorse per garantire servizi fondamentali come l’assistenza agli anziani o ai disabili, servizi che non sono venuti meno solo grazie a chi ha lavorato senza stipendio dimostrando tutt’altro spessore sociale, ma anche istituzionale, rispetto a chi ci governa, le colpe e le responsabilità sono da attribuire innanzitutto a chi ha amministrato la nostra città.
La giunta Stancanelli deve inoltre chiarire finalmente come sono stati spesi i soldi di tutta la comunità. Chi infatti invoca oggi il patto di stabilità dovrebbe sapere di essere colpevole due volte. Colpevole di non aver imposto delle deroghe ad un patto che così è massacro sociale,colpevole di non aver messo al primo posto tra le spese da affrontare quelle necessarie per garantire l’assistenza ai più deboli ed il rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori.
Pierpaolo Montalto, Segretario Provinciale Rifondazione Comunista