Alla redazione di Repubblica – Palermo
Perché sono intollerabili le false simmetrie.
L’articolo di Augusto Cavadi (Perché sono intollerabili i picchetti contro un libro, Repubblica, 2 marzo 2011) mette insieme, in modo discutibile, cose assai diverse.
E’ innanzitutto inaccettabile – e intellettualmente infondato – tacciare un atto di contestazione come partecipe di uno stile mafioso. La mafia è indissolubilmente legata alla difesa dei privilegi di un sistema di potere, la sua simbologia e la sua violenza sono quanto di più lontano ci possa essere da un presidio o da un picchetto.
Vi è poi la riproposizione di una serie di simmetrie (il fascismo e il sistema socialista, le tradizioni rivoluzionarie e reazionarie con i loro rispettivi archivi oscuri) che convergono nella condanna del Novecento. Una litania recitata ossessivamente, nonostante la crisi globale del neoliberismo e delle sue costruzioni teoriche, che avrebbe dovuto seminare qualche dubbio.
Quello che stupisce è come chi propone riflessioni del genere non si ponga la questione, culturale e politica, del rapporto tra la diffusione larghissima di queste tesi, la disfatta della cultura democratica e progressista in Italia e l’egemonia culturale del berlusconismo (di cui, ovviamente a ragione, si rilevano i tratti inaccettabili).
Decenni di revisionismo storico hanno, non meno dei programmi di Mediaset, preparato il terreno a un senso comune reazionario ed hanno fiaccato energie intellettuali un tempo robuste. E’ necessario ripartire anche da lì per aprire una stagione nuova.
Luca Cangemi, Segretario regionale PRC-Sicilia