Sono passati più di vent’anni da quel 26 settembre 1988. Molti di noi non erano ancora nati e non hanno potuto conoscere quell’uomo con la barba che da una piccola tv locale prendeva in giro i padrini e i padroni di Trapani.

Riusciva a farsi ascoltare da tutti, a farsi temere da altri, usando solo l’arma dell’informazione e dell’ironia.

“Sono più trapanese di voi perchè ho scelto di esserlo” – diceva. In effetti,  a suo modo, è stato un trapanese ma non uno dei tanti, perchè Mauro ha alzato la testa ed è riuscito, a testa alta, a farsi guardare negli occhi da migliaia di trapanesi.

Ha dimostrato che la parola è l’arma più forte, che l’ironia è la sua instancabile compagna.

Il 2 febbraio 2011, si aprirà davanti alla Corte di Assise di Trapani il processo contro il boss trapanese Vincenzo Virga e il killer, Vito Mazzara.

Chissà se loro sono gli unici responsabili della morte di Mauro, chissà se dietro questo omicidio c’è qualcos’altro o qualcun altro.

Noi giovani trapanesi, però, sappiamo che dobbiamo essere lì presenti il  2 febbraio.

Dobbiamo esserci per Mauro, per i suoi familiari, i suoi amici, i compagni, ma anche per noi, per la nostra terra, per il nostro futuro.

Non è una presenza di cortesia è una scelta di campo, una dimostrazione di dignità, quella dignità che vogliono toglierci da sempre, con la lupara, con la dinamite, con la censura, con qualche voto comprato.

E’ per questo che tutte e tutti, trapanesi e non, dobbiamo accogliere l’appello di “Ciao Mauro”, per dimostrare che la dignità non la perde chi lotta a testa alta per un mondo migliore ma la perde (o peggio, non l’ha mai avuta) chi vuole far tacere la verità, chi si nasconde nella latitanza come un coniglio, chi ha ucciso e fatto uccidere un grande uomo.

Francesco Bellina, GC Trapani