Dichiarazione di Luca Cangemi, Segretario regionale siciliano PRC
7 arresti, altre 15 persone oggetto di misure cautelari,158 docenti denunciati per falso ideologico,10 istituti scolastici ed 1 milione di euro in beni , conti correnti e quote sociali oggetto di sequestro:sono i numeri dell’operazione dei carabinieri “Atena” che ha rivelato un ramificato sistema corruttivo di scuole private, che vendevano diplomi in molte parti della Sicilia. Tra gli arrestati un consigliere provinciale dell’UDC di Catania, la presidente del consigli comunale di Rosolini in provincia de Siracusa, un esponente dell’MPA della provincia di Agrigento.
E’ una clamorosa conferma di una situazione sempre più grave.
A causa di leggi colpevoli che hanno istituito la cosiddetta “legge di parità” ma anche grazie ad una vigilanza amministrativa distratta o connivente, prospera un sistema di diplomifici che opera un perverso meccanismo: assume gratis insegnanti precari o disoccupati che hanno necessità di conseguire il punteggio da utilizzare poi nelle graduatorie pubbliche e recluta studenti a cui offre titoli di studio in cambio non di impegno nell’apprendimento ma di notevoli cifre di denaro. Titoli di studio che hanno lo stesso valore legale di quelli regolarmente conseguiti nelle scuole statali.
Un sistema criminale e criminogeno che cresce nelle difficoltà della scuola pubblica ed è destinato a diffondersi esponenzialmente con i tagli della Gelmini che diminuiscono radicalmente l’offerta formativa (specie nella fasce più deboli:istruzione tecnica e professionale, corsi serali) e creano un bacini di precari ricattabili, alla ricerca disperata di titolo di servizio per non essere tagliati definitivamente fuori.
Questo sistema, come dimostra il coinvolgimento di diversi importanti esponenti politici nell’operazione dei carabinieri, non è solo un danno gravissimo all’istruzione pubblica ma rappresenta un focolaio di infezione e condizionamento per società e istituzioni.
Mentre rilanciamo la nostra battaglia generale per la difesa della scuola statale chiediamo che i prefetti delle provincie siciliane si facciano carico di promuovere una verifica generale delle condizioni in cui si opera negli istituti paritari dal punti di vista del rispetto delle leggi sull’istruzione, del rispetto dei contrati di lavoro, dell’osservanza delle norme fiscali e previdenziali.