Dichiarazione di Luca Cangemi, Segretario regionale siciliano PRC
Un fantasma si aggira sui monti siciliani, evocato da apprendisti stregoni, che hanno di mira in particolare l’Etna.
Il fantasma è quello di un vecchio disegno di legge (cosiddetto d.d.l. Leanza –Fleres) depositato all’assemblea regionale siciliana nel 2005. Una norma di un solo articolo che prevedrebbe se attuata la istituzione di quattro poli turistici, due nel parco dell’Etna, uno in quello dei Nebrodi e uno in quello delle Madonie.
Immediato interesse dei proponenti era quello di costruire un’operazione, denominata terzo polo turistico dell’Etna, che prevedeva insediamenti turistico – ricettivi, strade di penetrazione, impianti di risalita e piste di discesa sciistica lungo la direttrice del vulcano che sale da Fontana Murata, Case Pappalardo, fino all’area di monte Scavo, monte Maletto e più in alto punta Lucia (mt. 2934).
Un intervento devastante sul piano paesaggistico e naturalistico, in un’area tra le meglio conservate in Sicilia, per di più scarsamente motivato sotto il profilo economico non essendo immaginabile un vertiginoso aumento della domanda sciistica nella nostra regione.
Un attacco diretto allo ordinamento normativo dei parchi , anche con la possibilità per tutti i comuni di ricavarsi una propria zona “C” in cui prevedere strutture turistico – ricettive e altro.
I parchi in Sicilia, già penalizzati da scelte politiche e amministrative miopi e clientelari, sarebbero di fatto stati svuotati di ogni capacità di pianificazione unitaria.
Questo progetto negli anni scorsi non si realizzò grazie alla netta opposizione delle forze ambientaliste, del mondo della cultura e dell’Università, di Rifondazione Comunista.
Oggi questo perverso riprende vigore: viene riproposto in documento del consiglio provinciale di Catania, viene inserito all’interno della bozza di Piano Strategico Locale, in diverse riunioni tecniche e politiche nei comuni si respira un clima favorevoli a nuove operazioni speculative su questa parte decisiva dell’ambiente della nostra isola.
E’ necessario lanciare l’allarme. Rifondazione Comunista fa appello ad una mobilitazione generale per la difesa e la valorizzazione dei Parchi come elemento essenziale per la salvaguardia del territorio siciliano.