Enna. In questi giorni l’Assessorato Regionale alla Famiglia, Politiche Sociali ed Autonomie Locali ha indirizzato una strana lettera a tutti i Comuni della Provincia di Enna, nella quale si invitano e al contempo si diffidano i Consigli Comunali ad approvare le tariffe TIA/TARSU relative agli anni 2004-2008. In caso di inadempienza, saranno nominati dei commissari che approveranno la relativa tariffa. Non riusciamo a capire lo scopo di questa missiva, ma soprattutto restiamo perplessi sulla legittimità di questo atto e nutriamo seri dubbi sulla legittimità degli atti che andrebbero ad approvare i Consigli Comunali.
Carlo Garofalo del Coordinamento dei cittadini ennesi prima di spiegare le ragioni dei dubbi, puntualizza quanto accaduto dagli anni 2004 al 2008 per la tariffa. “La tariffa 2004 è stata deliberata illegittimamente dall’assemblea dell’ATO e sanata (si fa per dire!) da un provvedimento del commissario straordinario in Sicilia sui rifiuti; la tariffa 2005 è stata approvata dai Consigli Comunali in violazione allo statuto del contribuente (approvazione tardiva); la tariffa 2006 e 2007 è stata approvata dall’assemblea dell’ATO e dichiarata illegittima dal C.G.A. di Palermo; la tariffa 2008 non è stata approvata da alcun organo. Nel frattempo sono maturate differenziazioni anche nei cittadini; infatti la gran parte di questi ha pagato le bollette del 2004 e del 2005, molto meno sono stati i cittadini ad aver pagato quelle relative agli anni 2006-2008; migliaia di utenti hanno presentato ricorso alla Commissione Tributaria Prov.le di Enna contro le bollette e/o le cartelle per gli anni 2004-2005-2006 e si trovano in possesso di decisioni di accoglimento dei ricorsi con la condanna all’ATO delle spese. In questo contesto riteniamo che i Consigli Comunali non possono deliberare alcuna tariffa, sia per la tardività (violazione dello statuto del contribuente), sia perché in questi anni si sono già prodotti pagamenti, ricorsi, ecc. Noi riteniamo, pertanto, che tale missiva è inopportuna e non sortisce alcun effetto, tranne quello di aumentare il contenzioso e certamente di non considerare alla stessa stregua il cittadino che ha pagato con quello che ha contestato. Avremmo preferito da parte dell’Assessorato, invece, un invito-diffida all’ATO e di conseguenza agli attuali liquidatori di convocare l’assemblea dei sindaci per adempiere alla sentenza del C.G.A, annullando le fatture 2006-2008, riconoscendo l’IVA non dovuta per gli anni 2004-2005 e adoperandosi per deliberare una tariffa legittima per tutti gli anni. Noi riteniamo che tariffa legittima sia quella pagata dai cittadini nell’anno 2003. In questo senso e di conseguenza l’ATO avrebbe rifatto i conteggi per ciascun utente per gli anni 2004-2008 e si sarebbe proceduto ai conguagli per quanto dovuto per quanto pagato da ciascuno. A nostro modo di vedere è solo questa la strada percorribile per garantire a tutti i cittadini lo stesso trattamento, per garantire un percorso legale e trasparente e per garantire allo stesso ATO di incassare cospicui crediti che diminuirebbero di parecchio le attuali passività. All’ATO, ai Sindaci, ai Consiglieri Comunali, offriamo tutta la nostra disponibilità ad iniziare un percorso, sulla base di quanto esposto, che porti a mettere fine ad una triste vicenda”.
notizia tratta da vivienna.it