L’arresto di Paolo Genco, figura vicina allo NCD, per una truffa di 53 milioni incassati per corsi mai realizzati, esponente di punta della formazione professionale in Sicilia, a capo di un ente che conta settecento dipendenti, è l’ennesima dimostrazione dello sperpero e delle ruberie del danaro pubblico sottratto alla collettività. Auspicando che vadano individuate e perseguite tutte le responsabilità, da quelle del governo e della dirigenza amministrativa siciliani, rilanciamo la proposta di regionalizzare il settore, con la creazione di un albo dei formatori sottratto al mercato delle clientele e alle frodi che hanno visto finora sempre coinvolti ambienti politici e manageriali legati sia al centrosinistra che al centrodestra.
Mimmo Cosentino
segretario regionale del Prc Sicilia