Un anonimo cantore dei fasti della Kore, in una nota apparsa sulla stampa giorno 25 u.s., plaude il Sindaco di Enna e tutta la Giunta decantandone le lodi  per l’alacre opera profusa nella manutenzione e nel restauro di Enna, in particolar modo intorno alla sede del laureificio ennese. La Libera (leggasi privata) università Kore è infatti ai primi posti per il numero di convenzioni stipulate con vari enti per il conseguimento accelerato e agevolato del titolo di dottore. E’ molto competitiva per le modalità di accesso molto ben pilotate del personale docente: professori, assistenti, ricercatori etc. Tutta l’organizzazione amministrativa segue un processo di selezione molto rigoroso, che viene attentamente vagliato nelle sedi opportune. Il governo della libera università è saldamente nelle mani di un solo unico affidabile uomo: il presidente della Fondazione dominus Salerno Cataldo. Il consiglio di amministrazione della fondazione è composto, oltre il dominus, da imprenditori privati per garantire il collegamento tra università e sistema economico e produttivo. Figurano tra questi il presidente di Confindustria Sicilia Lo Bello, il proprietario della testata “La Sicilia” Ciancio, il presidente di Confindustria Enna Avv. Grippaldi, l’imprenditore Scelfo.  E’ sottinteso che costoro, per la vita e il mantenimento dell’università ennese, non scuciono una lira, perché i soldi ce li deve mettere la regione siciliana, la provincia regionale, i comuni e infine le rette salatissime degli studenti. Tutto ciò è risaputo ma non si deve dire per non suscitare le ire del dominus Salerno.
Enna è infestata di erbacce dappertutto; le sue strade sono ridotte un colabrodo. Intorno alla sede del laureificio, nonostante i gravi incidenti occorsi, spesso si assiste ad un posteggio selvaggio che rende la circolazione pericolosa e difficile per pedoni e automobilisti.
In questa città cresce e ingrassa solo la speculazione edilizia selvaggia e la speculazione immobiliare, che pagano pesantemente anche gli studenti fuori sede della Kore.
Il livello civile, culturale, politico e sociale della città non è mai apparso tanto degradato quanto adesso; tuttavia, l’anonimo cantore, chiuso nella fortezza della sua personale “assicurazione sulla vita” (leggasi Fondazione Kore), non se ne accorge e costruisce i suoi “gratuiti” spot elettorali.
Crediamo infatti che l’unica cosa “gratuita” che egli offra a questa città e al suo Sindaco siano proprio questi ampollosi spot.
Sono piuttosto la città e la provincia di Enna  che concedono a lui e alla sua privata “assicurazione sulla vita”  sedi e supporti logistici in modo gratuito; ciò mentre ci sono istituti scolastici pubblici costretti in locali provvisori o carenti dal punto di vista della sicurezza.
Ma l’appetito dell’anonimo cantore non è facile da domare; nel finale del suo spot ricorda al Sindaco e al Presidente della Provincia che ha bisogno di altro spazio (altrimenti è costretto a spostare le sedi delle facoltà altrove) e soprattutto suona di nuovo la campanella della scala mobile. Si sa, d’altronde, che Kore e affari (che siano grossi affari però) vanno molto bene a braccetto. E allora suona ancora una volta la carica: il progetto della scala mobile si deve portare avanti! Che poi quest’opera sia effettivamente realizzabile e che sia utile alla “vivibilità” della città poco importa. Ci sono in gioco diritti tecnici per almeno 300 mila euro, che non sono proprio bruscoletti, per Diana!
Rosario Consiglio
(seg. Prc Enna)