Domenica 22 mattina, una delegazione del nostro Partito si è recata alla rotonda della Circonvallazione ovest presieduta in gran parte da autotrasportatori anche se non mancavano presenze di coltivatori, giovani disoccupati e commercianti in particolare del settore edile. La ragione dell’incontro scaturiva dalla decisione assunta alla fine di un’assemblea di Partito che sabato 21 pomeriggio aveva a lungo discusso su quel che sta accadendo in Sicilia in questi giorni con lo scopo di comprendere, attraverso il dialogo, le ragioni di una lotta. Quanto meno per comprendere le ragioni della lotta di questi lavoratori partinicesi e della vicina Borgetto. Non è stato facile il dialogo soprattutto con chi tra i manifestanti, per pregiudizio o per altre non comprensibili ragioni, rifiuta in maniera aprioristica il ruolo anche dei Partiti, compreso il nostro, che storicamente è stato sempre dalla parte dei lavoratori. Né va taciuto come riteniamo riduttive e dunque ad alto rischio di sconfitta, seppur comprensibili, le battaglie di singole categorie quando queste non si legano agli interessi più generali che sono quelle del mondo del lavoro nella sua complessità ed articolazione. Non si possono bloccare le città perché i governi agevolino le piccole imprese artigiane se queste battaglie non si collegano contestualmente anche alla difesa dei pensionati, dei contadini ed agricoltori, dei giovani disoccupati, del mondo della scuola. Anche se c’è una comprensibile sfiducia nel ruolo della “politica” individuata quale fonte di corruzione e di privilegio, abbiamo sottolineato durante tale incontro la necessità che la loro lotta, per evitare che resti sterile e priva di approdo e dunque sconfitta, debba essere trasferita innanzitutto all’interno del Consiglio Comunale di Partinico per costringere il Sindaco, e insieme a lui gli altri sindaci siciliani, a protestare anche loro davanti l’Assemblea Regionale Siciliana dove alberga un Governo, quello del trasformismo e dell’inciucio dell’onorevole Lombardo, del PD e del Terzo Polo, causa di tanti mali per la nostra popolazione ed i suoi bisogni. Purtroppo, non si può tralasciare il fatto che storicamente a Partinico larga parte di queste categorie, oggi in lotta perché strangolati dalla crisi e dall’aumento ingiustificato dei prezzi dell’energia che colpisce, però, tutte le famiglie, abbiano sempre sostenuto deputati e Sindaci che non hanno mai fatto gli interessi della nostra città. Il movimento che oggi nasce deve prendere coscienza degli errori, anche elettorali, del passato per favorire un ricambio della politica nella direzione di una rappresentanza sana che faccia gli interessi del popolo e non quelli delle caste o dei poteri forti. Il nostro Partito, seppur censuri con forza la mancanza di un ruolo attivo e responsabile delle organizzazioni sindacali e di categoria che hanno rinunciato allo storico ruolo di rappresentare tutte le istanze dei lavoratori, condivide per buona parte la piattaforma rivendicativa di questi Movimenti, seppur la ritiene riduttiva e limitativa degli interessi più generali dei lavoratori siciliani oltre che fonte di rischio capace, a lungo andare, di scatenare una guerra tra poveri di cui sicuramente la Sicilia ha, specie oggi, alcun bisogno. La Sicilia ha sete di giustizia. La Sicilia ha sete di lavoro.

Partinico 23/01/2012

Giacomo Minore, segretario PRC circolo “Peppino Impastato”