L’attacco violento e volgare contro Antonio Ingroia, con il quale Fabrizio Cichitto ha aperto il suo intervento alla Camera dei deputati, è l’omaggio reso dall’esponente del PDL a Marcello Dell’Utri, senatore della Repubblica, fondatore di Forza Italia, indagato nel processo sulla trattativa tra stato e mafia. Dell’Utri è stato assolto da una sentenza della Cassazione il 24 aprile di questo anno dopo essere stato condannato sia in primo che in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, una sentenza, quella della Cassazione che, per chi lo avesse dimenticato, ha pienamente confermato l’incontro del 1974 tra Berlusconi, Dell’Utri e i capimafia Francesco Di Carlo, Stefano Bontate e Mimmo Teresi. Antonio Ingroia, ricordiamo a Fabrizio Cicchitto, ha fatto parte del pool antimafia di Falcone e Borsellino dal 1987 e non certo per fare carriera politica. Dobbiamo ad uomini come Antonio Ingroia, dichiara Davide Ficarra segretario provinciale di Rifondazione Comunista, la possibilità di far luce sul groviglio di legami tra mafia ed istituzioni, che rende ancora oggi la democrazia nel nostro paese monca e malata. Siamo orgogliosi, sostiene l’esponente di Rifondazione, che Antonio Ingroia, nel rispetto di tutte le formalità chiedendo l’aspettativa dalla magistratura per motivi elettorali, possa essere esponente di punta di uno schieramento politico alternativo a chi ha permesso che mafiosi, camorristi e corrotti sedessero in parlamento ed ammorbassero tutte le istituzioni del nostro paese.