Il segretario Prc: «Una federazione della sinistra e non un altro partitino. Positiva l’idea plurale di Bersani, cambiamo insieme la legge elettorale»
di Jolanda Bufalini per l’Unità del 9/12/2009
Stringata all’essenziale, l’idea di Paolo Ferrero, ex ministro di Prodi, segretario del Prc, co-fondatore della “Federazione della sinistra” di nuova zecca, con Diliberto e Salvi, si raccoglie in 4 parole: «Uscire dalla Seconda Repubblica».  «Per questo e per mandare a casa Berlusconi mi alleo anche con il Diavolo».
Perché? «Perché è un disastro che sta portando l’Italia al fascismo (fascista è Berlusconi per l’eversione dell’impianto costituzionale). E tutto questo ha origine da una stupidaggine, da una legge elettorale bipolare e tendenzialmente bipartitica che ora ha la firma di Calderoli, ma prima portava l’impronta di Occhetto e Segni».
Sorprendente il suo invito a «Nichi e Fausto» di tornare insieme, dopo che ve le siete date di santa ragione.
«La sfido a trovare cattiverie o denigrazioni da parte mia, io non ho mai fatto scissioni. Ho vinto il congresso con il 53%. La stessa percentuale che Bersani ha avuto nel Pd».
Ma c’è stata una divaricazione reale, lei ha detto “mai più al governo con il Pd”.
«Il congresso lo abbiamo vinto perché non volevamo lo scioglimento di Rifondazione. E dopo sono successe molte cose, ha ragione il sindaco di Bari Emiliano: dividendola, si è resa impotente la sinistra. Poi c’è stata la decisione di verdi e socialisti di lasciare “Sinistra e libertà”. E ultimo ma non meno importante, il Pd ha detto a Nichi che non va bene per governare mentre per noi è stato il miglior governatore della Puglia ed è il nostro candidato».
Perché una Federazione della sinistra?
«È ciò che si è fatto in America Latina. In Uruguay governa il Frente Amplio, in Argentina il Frente Grande, una coalizione di sinistra governa con Lula e una coalizione sostiene Chavez».
Lei pensa che funzionerebbe in Italia?
«Una federazione anticapitalista contro il liberismo, per il welfare, per l’acqua pubblica, per la riconversione ambientale, per il no al nucleare. Con Nichi ma senza Tommaso Padoa Schioppa che lascio volentieri a Bersani».
Che struttura si è data la federazione?
«È simile a quella della vecchia Flm, allora ci si poteva iscrivere alla Fiom o Fim o Uilm oppure direttamente alla Flm. Noi prenderemo insieme le decisioni su cui c’è largo accordo, per le altre ognuno lavorerà da sé».
Il 5 dicembre in piazza c’era il colore viola ma anche le bandiere di Prc e Idv. Che c’azzecca lei con Di Pietro?
«Nelle elezioni tedesche noi abbiamo brindato per la Linke e Di Pietro per i liberali. Ma non ho problemi a trovarmi con lui, per mandare a casa Berlusconi. Trovo invece incredibile che il Pd ponga il problema dell’alternativa senza costruire l’opposizione a Berlusconi».
Il centro-sinistra è scottato dalle coalizioni. A lei è stato imputato di aver manifestato contro il governo Prodi.
«Questo è il prodotto della disinformazione che vige in Italia. Da ministro io sono andato in piazza a sostegno dei Dico, progetto del governo. Contro il governo sono andati al Family Day Mastella, Fioroni e tutti i sottosegretari della Margherita».
Associa Bersani al liberismo ma Rutelli o Dorina Bianchi pensano che il Pd oggi si collochi più a sinistra.
«È positiva l’idea plurale di Bersani, diversa da quella bipolare e bipartitica che ha caratterizzato Veltroni e Franceschini. La proposta che io avanzo a Bersani è l’unità di tutte le opposizioni sul piano elettorale per battere Berlusconi e per approvare una legge elettorale alla tedesca. E di identificare la coalizione, non coincidente, che si candida a governare: Bersani con Casini ma senza di noi».
Anche con il diavolo per superare il bipolarismo?
Il bipolarismo è una forzatura anche per il Pdl, che è una caserma nella quale Fini o Calderoli sono costretti a stare insieme a Berlusconi. E, senza quella legge, Berlusconi, con l’impianto estremista che dà al governo, non avrebbe la maggioranza nel paese».
Pensa che una coalizione etereogenea possa vincere?
«Le ricordo che Berlusconi è stato sconfitto grazie a coalizioni larghe. Con Veltroni ha vinto lui».
Prospetta un doppio passaggio elettorale?
«È possibile ma, poiché io preferisco Bersani e anche Casini a Berlusconi, se si approva la nuova legge elettorale io sono disposto a sostenerli gratis et amore Dei».