Dichiarazione di Luca Cangemi, Segretario regionale siciliano PRC
A Termini Imerese continua la giusta battaglia dei lavoratori e di tutta la comunità contro la decisione della dirigenza della FIAT di chiudere la produzione a partire dal 2011.  Oggi un riuscitissimo sciopero ed una manifestazione che ha coinvolto  tutto il territorio, straordinaria la partecipazione giovanile. Ci sono le condizioni dunque per resistere all’arroganza di Marchionne e per impedire un’altra drammatica tappa della desertificazione produttiva del mezzogiorno e della Sicilia.
Il governo nazionale è complice della FIAT, non ha la minima intenzione di “stringere” la FIAT sul terreno delle delocalizzazioni e, nonostante qualche posizione propagandistica, attende gli ordini del padrone il 21 dicembre, data di presentazione del nuovo piano industriale.
Il governo regionale Lombardo–Miccichè, il cui suo assessore all’industria è un esponente diretto di CONFINDUSTRIA, peraltro assai gradito al PD,  non può che mostrare la sua assoluta subalternità ai poteri forti, oltreché l’assenza di progettualità e visione.
I sogni o gli incubi esotici, come quello del fantomatico intervento cinese, servono solo per mischiare le carte
Mantenere produzione di auto Fiat a Termini, evitare ogni contrapposizione tra stabilimenti e lavoratori, un preciso piano industriale che dia garanzie per l’oggi e il domani, l’adeguamento infrastrutturale del territorio: questi sono i punti irrinunciabili della vertenza.
Per spuntarla su questi punti è necessaria una dura stagione di lotta, bisogna innalzare il livello del conflitto con la dirigenza FIAT e con il governo. Sul futuro dello stabilimento di Termini Imerese si gioca una partita decisiva di fronte ad una crisi che, come risulta evidente da questa vicenda, deve ancora presentare ai lavoratori il suo conto più salato.