È convinto di riuscire laddove tutti hanno fallito. Per Giusto Catania, assessore comunale al Decentramento, il trasferimento delle deleghe alle Circoscrizioni rappresenta più di una sfida. È la sua «rivoluzione» quotidiana, così come quella di rendere le postazioni anagrafiche del Comune realmente efficienti o facilitare la vita dei cittadini-utenti che devono ritirare un semplice certificato. La parola d’ordine del «compagno» Catania – ex segretario provinciale e regionale di Rifondazione Comunista – è partecipazione. Il sindaco Orlando gli ha affidato una delle deleghe più delicate. Lo stesso Orlando è stato il primo assessore al Decentramento. Correva l’anno 1983. Pur essendo passati 30 anni siamo all’anno zero. Anzi peggio, perché questi organismi sono stati trasformati in stipendifici per i politici che ne occupano le poltrone: 128 consiglieri, guidati da 8 presidenti (per un costo di 2,7 milioni di euro all’anno). Ancora al palo l’assegnazione delle deleghe, anche a causa della storica riluttanza di Sala delle Lapidi.Quella del decentramento finora è stata la classica promessa da campagna elettorale. Parole a cui non sono seguiti mai fatti. Lei crede di poter realizzare questa grande incompiuta istituzionale?«Ci riuscirò, ne sono sicuro. Le deleghe sono già state stabilite – sport, attività culturali e sociali, servizi anagrafici – ma serve una delibera ad hoc del Consiglio. La Giunta inoltre farà una delibera di indirizzo per stabilire una tabella di marcia sull’ordine delle deleghe da attivare. Non si può fare tutto e subito, si rischierebbe di ingolfare le Circoscrizioni. Ci sarà un passaggio graduale dal centro alle “periferie”. Stiamo pure ragionando su come delegare alcune funzioni di sportello, come le attività catastali, del Suap, le concessioni edilizie».Come la mettiamo con i fondi da destinare a questi servizi, in tempo di bilanci ingessati?«Il trasferimento delle deleghe camminerà di pari passo con quello del personale e delle risorse. Non ci saranno fondi aggiuntivi, ma divideremo quelli assegnati ai servizi centrali alle 8 Circoscrizioni».Strutture, mezzi di lavoro, personale ed efficienza dei servizi offerti dalle postazioni decentrate sono alcune delle note dolenti…«Basterebbe vedere in che condizioni versano gli uffici per capire come è stata amministrata la città in questi anni. Locali fatiscenti, barriere architettoniche, impianti non a norma, poco personale. E i lavoratori sono le prime vittime di un sistema che non funziona. Le postazioni decentrate sono il primo contatto tra il cittadino e l’istituzione Comune, per questo devono fornire servizi utili e apprezzati. Ho iniziato un tour in tutte le postazioni decentrate. Sulla carta ce ne sono 24, ma ne funzionano solo 19. L’obiettivo a medio periodo è di smaterializzare il processo di consegna dei certificati. Ovvero incentivare al massimo l’autocertificazione e attivare i servizi online. Il cittadino-utente deve essere messo in grado di presentare l’istanza e concludere l’operazione su internet. Con queste mosse ridurremo le postazioni: da 24 virtuali a 16 superfunzionanti».Tra le sue deleghe c’è anche quella alla Partecipazione. Quali i progetti per coinvolgere la cittadinanza?«Uno di questi sarà il cosiddetto bilancio partecipato, finora rimasto tema di propaganda politica. Stiamo lavorando per formare personale comunale che svolgerà la funzione di facilitatore territoriale, per costruire assieme alla gente il bilancio e per rendicontare in che modo vengono spese le risorse. Lo statuto comunale prevede le consulte tematiche e territoriali, noi le attiveremo».Questi ultimi anni sono stati parecchio «bui» per la sinistra palermitana. Crede che adesso il vento sia cambiato?«L’affermazione di Orlando può aprire una nuova stagione. Il Pd non è più la prima forza della sinistra a Palermo e in Sicilia. La strada da percorrere, in vista delle Regionali, è quella di costituire una lista unitaria di partiti, associazioni e forze sociali che stanno a sinistra del Pd. Una lista che non sia subalterna, ma che dialoghi col Pd e con esso costituisca una coalizione. Le Comunali hanno dimostrato che la sinistra non è morta».
LE RICETTE DI GIUSTO CATANIA – intervista su LA SICILIA del 7 giugno 2012
Giu 7, 2012
Giusto Catania, Leoluca Orlando