da www.palermo.blogsicilia.it – 13 aprile 2012 – Ha deciso, dopo numerosi anni di assenza dalla scena politica, di tornare nuovamente in campo perché convinta che Palermo possa “diventare una città un po’ più felice”. Si dice certa della vittoria di Leoluca Orlando, che definisce generoso, capace ed intelligente.

Grande fermento nel capoluogo siciliano in vista delle elezioni amministrative. Prosegue il countdown all’apertura dei seggi elettorali, appuntamento al quale si guarda nella speranza che possano cambiare le sorti di una città afflitta da numerosi problemi, e indubbiamente vittima della malagestione.

 Tra i sostenitori di Leoluca Orlando, c’è anche Letizia Battaglia, fotoreporter di fama internazionale, capolista de “La Sinistra e gli Ecologisti per Palermo”, lista alla quale hanno aderito 50 candidati al consiglio comunale. Molti di loro provengono dal mondo dell’associazionismo, della cultura e dell’impegno civile, come Franco Ingrillì, medico di Emergency, Matilde Incorpora, architetto e videomaker, Claudio Lo Bosco, dell’Associazione omosessuale Art.3 e Delfina Nunes, mediatrice culturale.

 Una lista dalle storie personali diverse, ma accomunate da una fiera appartenenza alla sinistra canonicamente intesa. Cos’è la sinistra oggi? Letizia Battaglia risponde senza esitazione: “Credo in certi principi del comunismo passato, ho 77 anni, ho vissuto gli anni in cui il comunismo era un grande sogno e una grande speranza. La sinistra oggi significa progresso, apertura, solidarietà”.

Parole improntate alla partecipazione e all’egualitarismo, seguite dalla precisazione che non hanno valore le “classi” bensì “il merito, il valore di una persona in sé. Io ci credo veramente – aggiunge – con tutta me stessa. Io sono di sinistra, ci credo, non potrei essere di destra”.

Una Sinistra che nel corso del tempo si è evoluta, e che non vuole sentir parlare di “punti programmatici”, bensì di storie. “Sono stata – racconta Letizia Battaglia – una Verde, per cui ho lavorato nell’ambiente, sono stata assessore per la vivibilità urbana”.

Tra le esperienze politiche di Letizia Battaglia, anche l’Ars, alla quale è stata deputato, e la vicepresidenza della Commissione Cultura. Adesso il ritorno sulla scena politica, per occuparsi “con grande poesia e senza nessuna noia dei problemi di Palermo, della spazzatura di Palermo, di tutto ciò che non va”. Ma precisa: “Io non voglio essere assessore, voglio essere qualcuno che possa lavorare per la città. E quindi lavorare per rimuovere la spazzatura, incrementare il verde, per la gestione non cafona della città. Significa che voglio lavorare per una Palermo che non abbia niente da invidiare a Berlino, un luogo dove la vita può essere più serena. E cos’è che dà la serenità? Naturalmente il lavoro, la delinquenza nasce perché manca il lavoro, non saremo noi a inventare il lavoro per tutti, ma ci saranno molte occasioni perché questa città possa diventare un po’ più ricca”.

Nelle sue idee, una nuova Palermo è possibile. Obiettivo raggiungibile soltanto lavorando su più fronti: apertura dei musei, maggiore vivibilità, cura del decoro urbano. “Ho sempre voluto – aggiunge con fermezza – che la vita fosse giusta per tutti noi, continuerò a fare questo”.

E poi, una grande fiducia in Leoluca Orlando. Persona che Letizia stima e approva, “nonostante le differenze, ad esempio lui è cattolico ed io no”. Una fiducia nata “dal riconoscimento delle sue qualità: Orlando è il più bravo di tutti, è autentico e informato su tutto. E soprattutto, ha un programma, da sempre segue i problemi della città, sa come preservare le cose buone e come difenderla da quelle cattive, è abile, sono sicura che vincerà lui”.

Una competizione elettorale serrata, ma che non sembra non interessare molti cittadini. Troppa sfiducia nelle istiutuzioni, e il convincimento, che l’immobilismo della città impedisca un cambiamento reale.
Letizia Battaglia conosce bene Palermo. E’ qui che ha scelto di vivere nonostante il sucesso internazionale, perché c’è sempre un luogo del cuore, per tutti.
“Palermo – dice – ha spesso scelto i suoi carnefici, coloro che non ti amano, che ti tradiscono”. E ancora: “La gente è delusa, non può più credere. Ma a loro dico: Forza, votate. E’ fondamentale scegliere e cercare di cambiare le cose”.

Palermo si prepara, almeno lo si spera, a cambiare volto. Ma è una città europea? La risposta di Letizia Battaglia è accompagnata da un amaro sorriso: “Palermo non è affatto europea, anzi, nemmeno africana. Dobbiamo diventare europei, ma ci vorrà del tempo, occupiamoci prima di risolvere le emergenze della città”.

Eppure c’è un Comitato di cittadini ed associazioni che sta lavorando alla candidatura di Palermo a Capitale Europea della Cultura nel 2019: “Mi sembra una cretinaggine, ma quale capitale europea, non siamo ancora pronti, non diciamo sciocchezze”.

Ad una donna che ha raccontato al mondo gli splendori e le miserie della città chiediamo quale soggetto sceglierebbe oggi per descrivere l’anima di Palermo: “Fotograferei una ragazza molto magra, nuda nella notte per Palermo, che cammina, quasi vola”.

Verso quale destinazione?: “E’ leggera, vola per Palermo. E’ Palermo importante, per me è il centro del mondo. Io potevo andare dove volevo, ho ricevuto molti premi in America. Ma è Palermo che mi piace. E’ il momento giusto per cambiare le cose, affinché resti solo la bellezza dei vicoli e non la disperazione della città”.