Cari amici
e cari compagni, innanzitutto vi ringraziamo per il vostro voto, per la
vostra determinazione a non esservi fatti incantare dalle sirene di un
voto “utile” che la prova dei fatti ha dimostrato non essere tale. Lo
scenario post-voto vede un Berlusconi con una solida maggioranza sia
alla Camera che al Senato, il Partito Democratico perde le elezioni,
non sfonda al centro (dove l’UDC conferma sostanzialmente i suoi voti)
e sottrae consenso unicamente alla Sinistra.
Tante parole si possono dire oggi, tante critiche si possono rivolgere
all’operato del governo Prodi caduto lo ricordiamo dal centro (Mastella
e Dini, quest’ultimo eletto nelle fila della Margherita) dello
schieramento, tanto si potrebbe dire sulla politica “dei due tempi”
(prima il risanamento poi, sempre poi il risarcimento sociale) portata
avanti da Prodi e Padoa Schioppa, tanto si potrebbe dire su una
politica che in tema di diritti civili (testamento biologico, unioni
civili, riforma Legge 40 etc. etc.) non è riuscita a realizzare nemmeno
un decimo di quanto fatto con coraggio nella Spagna di Zapatero, tanto
si potrebbe dire su una politica estera atlantista quanto la precedente.
Noi, il Partito della Rifondazione Comunista non siamo esenti da
critiche nel nostro operato all’interno del governo, ma difendiamo il
prezioso lavoro da noi svolto per il rispetto dei vincoli programmatici
che avevano costituito L’Unione nel 2006, difendiamo gli importanti
provvedimenti del ministro Paolo Ferrero, della Viceministro Patrizia
Sentinelli, difendiamo quelle tante piccole misure che con estenuanti
mediazioni al ribasso con il PD ed i centristi siamo riusciti ad
inserire nelle due leggi finanziarie approvate da L’Unione, difendiamo
i nostri gruppi parlamentari che hanno sempre rispettato il vincolo con
gli elettori anche quando come sulla vicenda del “pacchetto Welfare” la
violazione del programma era palese, ma anche in quel caso il nostro
senso di responsabilità verso le migliaia di lavoratori che sarebbero
incorsi nelle ingiustizie della riforma Maroni ha prevalso.
Il nostro Partito e la Sinistra in generale hanno finito con l’essere
il parafulmine a tutela del PD, gli elettori ci hanno punito votando la
coalizione di Veltroni o astenendosi.
Per la prima volta siamo fuori dal parlamento, una notizia che ci
amareggia ma che ugualmente non riesce a scalfire la nostra
determinazione, la nostra passione politica, le nostre idealità,
continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, con la coerenza
delle nostre idee, dei nostri valori, il nostro Partito continua ad
esistere, ad avere i suoi Circoli, le sue Federazioni, i suoi militanti
e i suoi dirigenti. Il momento è difficile, ma è nel momento difficile
che si vedono gli uomini sinceri, quelli che con disprezzo Veltroni e
Franceschini chiamano i “massimalisti”, quelli che non si sono arresi
alla tenaglia bipartitica che nella distruzione della Costituzione
repubblicana e dello Statuto dei Lavoratori siamo sicuri diverrà
bipartisan. Oggi più di ieri abbiamo bisogno di voi, delle vostre idee,
delle vostre critiche e del vostro sostegno, del vostro lavoro insieme
a noi perché anche a Piazza Armerina come nel resto d’Italia riparta la
Sinistra.


Roberto Capizzi
Coordinamento provinciale GC -Enna-