Ieri, Rifondazione Comunista ha manifestato in tutta Italia, da Sud a Nord, per dire no a Draghi e ad un Governo che si prospetta di Centrodestra e Centrosinistra, insieme. Come Partito, infatti, non ci uniamo al coro politico-mediatico di esaltazione di Mario Draghi e di unità nazionale. Si tratta di un già visto con Monti nel 2012 con conseguenze nefaste per milioni di italiane/i. Quali sarebbero le imprese di cui dovremmo ringraziare questo Superman?La troika? La svendita del patrimonio e dell’industria pubblica sul panfi­lo Britannia?Le privatizzazioni? Lo strangolamento della Grecia di Tsipras quando chiuse i rubinetti alle banche greche per costringere un governo di sinistra ad accettare un memorandum bocciato da un intero popolo? Le letterine con cui ha raccomandato all’Italia di tagliare la sanità e la scuola, di precarizzare il lavoro e abolire l’articolo 18, di fare la legge Fornero? Lo ricordiamo come il banchiere centrale che, dopo aver lavorato per Goldman Sachs come Monti, ha sostenuto l’austerity neoliberista dicendo che l’Europa non può permettersi il suo stato sociale.

ùRidicolo che Draghi venga presentato come benefattore dell’umanità. Draghi è uno dei più intelligenti e preparati funzionari del capitalismo ­finanziarizzato globale. Che gli si consegnino le chiavi della Repubblica è la dimostrazione ancora una volta che i partiti di centrosinistra e centrodestra sono allineati al “pilota automatico” della governance europea più che alla difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione. Per affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale è necessaria una svolta nelle politiche economiche: dal blocco dei licenziamenti e degli sfratti per tutto il 2021, a un reddito di base per tutte/i, a un salario minimo orario di 10€ per legge, dalla tassazione delle grandi ricchezze, a un grande piano per il lavoro partendo da 500.000 assunzioni nel pubblico e alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, dal rafforzamento del pubblico cominciando con investimenti per strutture, strumentazioni e personale nella sanità e nella scuola ad un intervento pubblico per la riconversione ambientale dell’economia. Insomma, pensiamo che occorra partire dai cittadini più deboli, dai lavoratori precari, dalle necessità delle piccole imprese e delle partite iva, per uscire veramente dalla crisi pandemica, economica e sociale. #crisi#Draghi#Nodraghi#Governo#Rifondazione#RifondazioneComunista#07febbraio#Sicilia#Siracusa#Catania#Sinistra#PRCsicilia