Fincantieri proponga un piano di rilancio e acquisisca nuove commesse di lavoro.

La politica industriale di Fincantieri che  causa un ulteriore ridimensionamento dei Cantieri Navali di Palermo è inaccettabile, sarebbe un  ulteriore delitto commesso contro i lavoratori e contro la Città di Palermo.

Non è accettabile che quella che fu la principale industria palermitana, già duramente colpita nella sua capacità  lavorativa ed occupazionale, anche per gravi responsabilità dei governi regionali di ieri e di oggi e della classi politiche siciliane, oggi sia relegata alla inattività lavorativa.

Siamo solidali con le giuste proteste degli operai del Cantiere Navale. La loro lotta è la lotta per il mantenimento di un importante sito produttivo in una realtà già duramente  ferita da una grave crisi economica e sociale.

Il Cantiere Navale di Palermo ha tutte le potenzialità per riprendere la piena attività di costruzione di nuove navi.

Fincantieri, piuttosto che continuare ingiustificatamente a dirottare nuove commesse navali verso altri impianti, presenti un piano di rilancio produttivo dell’insediamento industriale da concordare con i sindacati ed i lavoratori.

Antonio Marotta, segretario regionale di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra