LA MANOVRA ECONOMICA DEL GOVERNO E’ OPPRESSIVA E RECESSIVA E AVRA’ FORTI RICADUTE SUL MONDO DEL LAVORO E SUI SERVIZI PUBBLICI OFFERTI DAGLI ENTI LOCALI. UN ALTRO AUTUNNO CALDO ALLE PORTE!
Dissentiamo da chi afferma tra i banchi dell’opposizione parlamentare che il Governo è in preda ad un profondo stato confusionale. La manovra di circa 45 mld approdata al Senato è la risultante di una “onesta”coerenza e di un costante asservimento ai poteri forti e alla BCE. Questo Esecutivo perpetua da alcuni anni politiche economiche e sociali che favoriscono i soliti privilegiati e le grandi ricchezze a detrimento di studenti,lavoratori e pensionati.
L’ennesima manovra lacrime e sangue che taglia pesantemente risorse agli Enti locali e Welfare- 60mln solo per il comune di Messina – procurerà cosi una sensibile riduzione dei servizi pubblici: sanità,trasporti,scuola,asili nido etc. Per non parlare dell’attacco violento alle pensioni e a tutto il mondo del lavoro che viene dall’art 8 della manovra la quale ignobilmente sdogana di fatto i liberi licenziamenti in spregio allo Statuto dei Lavoratori e conferisce efficacia retroattiva erga omnes ai contratti aziendali che possono derogare ai CCLN e alle leggi dello Stato. Marchionne ringrazia!
La misura è colma si sta oltrepassando ogni limite, stanno cancellando storiche conquiste strappate da decenni di lotte del movimento operaio italiano. Punti che ritenevamo intoccabili si stanno lentamente sgretolando sotto i nostri occhi, è inaccettabile che questa crisi la debbano pagare i lavoratori e non quei settori della classe dominante – governanti, banchieri, manager, padroni – che l’hanno determinata con le loro speculazioni e le loro politiche neo liberiste, e che adesso vogliono usarla come una clava per distruggere la democrazia, comprimere diritti e salari, intensificare lo sfruttamento sui posti di lavoro. E’ vitale arrestare questa deriva!
Lo sciopero generale e le manifestazioni di piazza di martedì 6 settembre,dovrebbero andare in questa direzione. La città di Messina, tra le più martoriate, ha bisogno di un sussulto che venga dal basso per fermare questo progressivo scivolamento verso il baratro di diritti e dignità. Solo per l’anno scolastico 2011-12 nelle scuole della nostra provincia sono stati tagliati 705 posti di lavoro tra insegnanti, e personale ATA. Dal 2009 ad oggi a Messina abbiamo perso 1364 insegnanti e 837 unità di personale ATA e tutto si ripercuote pesantemente sugli studenti. Si annovera tra le priorità del Governo ancora il progetto del Ponte sullo Stretto, senza alcuna vergogna si tiene in piedi un cadavere per il quale il C.I.P.E. ha già sbloccato 1,3 mld, di cui ne sono stati spesi 500 mln per opere propedeutiche. Una dilapidazione di denaro pubblico non curante di un elevatissimo rischio sismico e idrogeologico che 2 anni fa provocò 37 vittime e di un vero e proprio abbandono dello Stretto per quanto concerne la traportistica navale e ferroviaria! Inoltre come se non bastasse RFI intende cedere a privati il trasporto gommato e pedonale tra Scilla e Cariddi. Il Governo taglia progressivamente i treni a lunga percorrenza e i trasferimenti al settore navale e concorda con le Ferrovie la soppressione dei servizi. Lo scenario è drammatico, il cuore economico di questa città è in crisi!
I cantieri navali non stanno sicuramente meglio, oltre ad una forte diminuzione di commesse e di lavoratori, registriamo che il modello poliziesco- da Grande Fratello Orwelliano adottato da mesi nel cantiere Palumbo “vanta” di essere l’ante litteram di un comma dell’art 8 della manovra, che prevede la possibilità per i datori di lavoro di installare telecamere di videosorveglianza negli uffici e in altri luoghi, o addirittura di assumere sorveglianti armati. Che sintonia tra padroni e Governo!
Antonio Currò, Circolo PRC “Peppino Impastato” – Messina
(foto Ketty Bertuccelli, Messina)