Sig. Presidente e colleghi Consiglieri,
poco si è parlato di questo argomento, ma sono contento che le Commissioni interessate, anche se con molto ritardo, hanno affrontato l’argomento MUOS. Senza tediarVi molto faccio un sunto su quanto già detto in precedenza con qualche notizia aggiuntiva.
Il MUOS (Mobile User Objective System) è un dispositivo di difesa e offesa militare mondiale destinato al controllo aereo, navale e terrestre tramite una rete di satelliti e parabole collocati su quattro punti del globo.
Questo apparato è progettato e gestito dagli USA per il comando degli aerei senza pilota (droni) atti alla ricognizione ma anche al bombardamento. Uno dei quattro punti prescelti per l’installazione del MUOS è Niscemi all’interno della Sughereta in Contrada ULMO, le altre installazioni si trovano in Virginia, Hawaii e Australia. […]
Le trasmissioni della stazione MUOS comportano grandi rischi per la popolazione e per l’ambiente. Gli effetti sulla biosfera sono effetti acuti, sia quando legati a esposizioni brevi, a campi di elevata intensità, e sia di effetti dovuti a esposizioni prolungate a campi di intensità inferiore.
Due autorevoli fisici, Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu,
hanno affermato che le persone irraggiate accidentalmente potrebbero subire danni gravi e irreversibili anche per brevi esposizioni. L’entrata in funzione dei trasmettitori del MUOS avrà come conseguenza un incremento del rischio di contrarre vari tipi di disturbi e di malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico. C’è poi, “l’ipertermia” con conseguente necrosi dei tessuti e l’organo più esposto è l’occhio (cataratta indotta da esposizione a radiofrequenze o a microonde).
Per rispondere a qualche collega che, come S. Tommaso, vuole toccare con mano se effettivamente ci sono degli effetti negativi o se le affermazioni dei sopra generalizzati fisici corrispondano al vero, dico solo che:
1- sono affermazioni di persone che hanno una certa dimestichezza della materia e che rivestono ruoli non certo di portieri del poliambulatorio (senza voler denigrare il lavoro di portiere, citando qualsiasi tipo di lavoro che non sia quello dello studioso della specifica materia trattata);
2- non ci sono affermazioni contrarie a quanto dichiarato. Allo stato attuale gli strumenti dell’ARPA (Agenzia Regionale per l’Ambiente) non sono adeguati a verificare e misurare la portata di questo inquinamento elettromagnetico;
3- nel dubbio, poiché i danni si vedono nel tempo (quando ormai tutto si è consumato e rimane solo l’irreparabile), come per gli altri disastri ambientali che continuano e continueranno mietere vite umane, prendo per buono quello che gli specialisti del settore affermano.
Tuttavia, per renderci conto, è legittimo operare un confronto, in termini di ragionamento oggettivo: è stato provato dalle sentenze dalla magistratura italiana come le radiazioni emesse dalle antenne di radio vaticana nei pressi di Roma abbiano causato l’incremento dell’insorgenza di tumori e leucemie, sebbene si tratti di una radiazione di gran lunga minore a quella emessa dalle antenne già presenti a Niscemi e a maggior ragione, di quelle del MUOS che stanno installando.
Ma i danni alla salute non sono gli unici ad essere prodotti. Le interferenze elettromagnetiche sarebbero incompatibili con il regolare traffico aereo, in buona parte di Comiso, Sigonella e Fontanarossa.
La vulnerabilità sarà anche per i dispositivi elettronici come gli apparecchi elettromedicali, pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici, strumentazioni di bordo per il pilotaggio. Gli stessi americani affermano che le interferenze generate dalle antenne del MUOS possono arrivare ad innescare accidentalmente gli ordigni trasportati: anche per questo motivo hanno deciso di spostare la loro attenzione su Niscemi, per evitare il potenziale pericolo di detonazione degli ordigni di Sigonella.
Se leggiamo questa installazione MUOS nel contesto del processo di militarizzazione della nostra Sicilia, ci accorgiamo che sin dalla seconda guerra mondiale questo territorio è stato scelto, per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, come base esclusiva della potenza militare USA.
La realtà è che la nostra amata terra, da Messina (dove è prevista la rottamazione delle vecchie navi di tutta al flotta NATO, esattamente nel punto dove convergono tutte le correnti del Mediterraneo, con disastrose conseguenze ambientali e sanitarie in caso di incidenti) fino a Niscemi, è stata a nostra insaputa appaltata e ceduta agli interessi dell’esercito, della marina statunitense e della NATO con ingentissimi investimenti. Tutto questo in cambio di un irrisorio numero di posti di lavoro.
Già dal 1991 su quest’area interessata al MUOS sorge un impianto di 41 antenne a bassa frequenza per il controllo dei sommergibili in immersione (con base ad Augusta). Continuare ancora, nella zona, a potenziare frequenze, di indubbi danni catastrofici e conseguenze apocalittiche, con l’installazione del MUOS è una decisione scellerata, perché si tratta di un’area densamente popolata. Come se non bastasse, il luogo violato è una riserva naturale unica in Europa, una foresta primaria che è stata sventrata e desertificata nella sua vallata centrale (Sughereta, luogo SIC).
La miopia e la leggerezza con cui la regione e il governo nazionale hanno concesso i permessi è eclatante e indicativa della mediocre qualità della classe politica siciliana e nazionale (salvo rare eccezioni).
Contro il devastante progetto militare, mai discusso in sede Parlamentare, si sono pronunciati già tre consigli provinciali (Catania, Ragusa e Caltanissetta) e quasi tutti i comuni vicini all’installazione di questo sistema satellitare di Niscemi-
Comitati spontanei di cittadini, istituzioni e associazioni politiche, sindacali e ambientaliste lottano per ottenere la revoca delle autorizzazioni concesse per l’installazione delle mega antenne.
Molti cittadini della Sicilia si sono uniti in comitati di base NO MUOS apartitici nella lotta per la difesa dei diritti fondamentali minacciati dalla scelta di militarizzare la Sicilia, anche attraverso l’installazione dell’apparato MUOS: anche io, da tempo, ho dato la mia adesione.
A noi non è stato chiesto niente di eccezionale, non dovevamo rilasciare alcuna licenza, né tantomeno eravamo o siamo oggi in grado di proferire giudizi. Io, a nome personale e della Federazione della Sinistra avevo chiesto alla 1^ Commissione, che immediatamente sposava la causa, di sollecitare questo Consiglio ad attenzionare il problema in termini di solidarietà alle frustrazioni delle popolazioni che subiscono tali ingerenze e violenze.
Voglio ricordare a me stesso e a tutti Voi che tra queste popolazioni ci sono anche cittadini della Provincia di Enna, e parlo del territorio di Piazza Armerina –uno dei comuni più a rischio perché più vicino al raggio d’azione di queste antenne- e che la salute dei cittadini è un bene primario che sicuramente deve avere un’attenzione primaria e superlativa rispetto a tante altre problematiche.
Quindi chiedo a Voi tutti di appoggiare il predisposto deliberato, anche al fine di consentire un’ampia diffusione dell’informazione ed una più attenta ricerca della verità a salvaguardia dei popoli, non solo del Mediterraneo, ma di tutto il globo terrestre.
Grazie.
Enna, 15 ottobre 2012
Il Consigliere
Salvatore Cacciato