prc_10012In merito alla nota dei panificatori ennesi, organizzati dalla Cna, apparsa oggi sulle agenzie di stampa per bocca del loro presidente A. Tirrito, con la quale si esprimono una serie di osservazioni, critiche ed avvertimenti contro l’iniziativa del Gruppo di acquisto popolare di Enna (GAP) condotta nella ultime settimane con distribuzione di pane ad 1 euro al Kg., essendo stati chiamati in causa direttamente, precisiamo quanto segue.
Premesso che non ci interessa in alcun modo innescare una polemica con i panificatori, rileviamo tuttavia nella loro risposta e nelle critiche portate un  nervosismo che, allo stato, ci sembra un po’ spropositato.
Il fatto che l’iniziativa non sia stata e non è episodica denota che il problema sollevato attraverso l’iniziativa del Gap, cioè l’insopportabile peso del carovita per larghi strati della popolazione, che risulta perfino odioso quando esso tocca i beni di prima necessità e di largo consumo,come pane e pasta, è ampiamente sentito dalla popolazione, che continua ad aderire e a utilizzare lo strumento del GAP. Infatti date le tante richieste anche sabato prossimo, 10 gennaio, si proseguirà con la distribuzione.
La reazione agli aumenti eccessivi, che spesso sono anche ingiustificati, oltre che un fatto legittimo, è da auspicare e incoraggiare. Le autorità ai vari livelli (di governo, regionale e locale) avrebbero dovuto intervenire  per controllare il meccanismo di formazione dei prezzi, nel settore commerciale in genere, evitando facili speculazioni, come avvenuto nel momento del passaggio dalla lira all’euro  in cui si è operata da parte di tante attività commerciali l’equivalenza mille lire=1 €.  portando ingiustificatamente al raddoppio del costo di tanti beni al di fuori di ogni controllo .
Nello specifico il fatto che, in assenza di interventi da parte delle autorità di governo e amministrative, siano gli stessi consumatori che si organizzano per attenuare il peso di alcuni meccanismi perversi che scaricano sulle fasce più deboli gli effetti dell’aumento del costo della vita, va salutato con favore senza che nessuna corporazione o cartello se ne debba sentire toccato.
Le autorità locali anche in questo caso dovrebbero fornire supporto a queste iniziative facilitandone, ove necessario, l’organizzazione logistica.
I panificatori piuttosto che insultare gli autori dell’iniziativa e inviare messaggi ambigui spieghino perché il prezzo del grano è di €. 0,19 centesimi e quello del pane mediamente di €. 2,50 al Kg.. Inoltre anziché protestare sterilmente, propongano nei loro punti vendita la  pezzatura da 1 Kg. che risulta ormai quasi scomparsa dalla loro proposta commerciale, offrendola a un prezzo calmierato; come d’altronde qualcuno di loro spontaneamente ha già fatto in seguito alla costituzione del Gap di Enna e alle distribuzioni effettuate da esso.

Infine ricordiamo che il Gap non effettua nessuna vendita al pubblico. Il Gap effettua semmai un acquisto collettivo (di una certa quantità del prodotto) ed effettua successivamente una redistribuzione tra gli aderenti al gruppo di acquisto. L’acquisto collettivo è quello che consente di ottenere un prezzo più basso dal produttore, che opera come tutti gli altri panificatori nel rispetto delle regole fiscali e di lavoro.
In conclusione facciamo osservare che il Gap di Enna si propone scopi solidaristici tra gli aderenti ed auspica che lo stesso esempio venga seguito da altri gap nella stessa città di Enna (uno in ogni quartiere) ed anche in altri comuni, ma non ha nessuna finalità caritatevole avendo un assoluto rispetto della dignità di ogni  persona, in particolar modo quando queste si trovino in situazioni di difficoltà materiali. Sotto questo aspetto non ci mettiamo in concorrenza con nessuno, tanto meno con i panificatori.
Ci auguriamo e auspichiamo da parte dell’organizzazione dei panificatori interventi meno nervosi e più attenti alle esigenze delle popolazioni.

Rosario Consiglio

Segretario provinciale PRC -Enna-

Da Ennanotizie del 09/01/2009