Domenica 21 ottobre a Messina si terrà un comizio e un banchetto di raccolta firme per il referendum sul lavoro, volto al ripristino dell’articolo 18 e per l’abolizione dell’art. 8 legge N 138 del 2011.
Alle ore 11.00 a Messina, presso piazza Piazza del Popolo (Piazza Francesco Lo Sardo) , Paolo Ferrero terrà un comizio in sostegno alla candidatura di Giovanna Marano Presidente. Interverranno, oltre al Segretario Nazionale di Rifondazione Comunista, i candidati alle prossime elezioni regionali del 28 ottobre nella lista “Claudio Fava Presidente”: Gaetano Santagati e Luigi Sturniolo.
Inoltre, sempre a Piazza del Popolo (Piazzo Francesco Lo Sardo) si terrà un banchetto per la campagna referendaria, partita nazionalmente, il 13 ottobre, che si prefigge l’obiettivo di indicare una via d’uscita a sinistra dalla crisi. Siamo fortemente certi che l’unica soluzione a questa crisi siano maggiori diritti e maggiori salari.

Riteniamo pertanto profondamente errate le due ennesime misure prese contro i lavoratori dal governo Berlusconi e dal governo Monti (mostratosi quest’ultimo in perfetta continuità col precedente). Favorire i licenziamenti (modifica art. 18) e distruggere il contratto nazionale (art. 8 ) non fanno altro che aggravare l’attuale situazione per milioni di lavoratori. Noi al contrario siamo fermamente convinti che sia necessario un maggiore sviluppo del mercato interno, per tali ragioni appare evidente che solo una accresciuta sicurezza sociale e una maggiore certezza di diritti possa portare ad un Paese più prospero ed equo.
Messina lì 19 – 10 – 2012
Ketty Bertuccelli, Segreteria Provinciale Partito della Rifondazione Comunista
L’otto per il diciotto. Due referendum per restituire l’Art. 18 e abolire deroghe e ristabilire certezza dei diritti dell’art. 8
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ART. 18
Cos’ha fatto il governo Monti-Berlusconi-Bersani-Casini?
Ha cancellato la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa a fronte della sentenza di un giudice.
Uno sfregio destinato a penalizzare tutti i cittadini onesti e limitarne i diritti. Un regalo agli imprenditori spregiudicati.
Cosa vogliamo fare attraverso i referendum?
Restituire allo Statuto dei Lavoratori l’art. 18 nella versione originaria, per rispettare i principi della Costituzione e rendere esigibili le decisioni della magistratura.
Una firma per impedire i licenziamenti facili, dei padri e dei figli.
ART. 8
Cos’ha fatto il governo Berlusconi?
Nell’agosto 2011, con un colpo di mano all’interno della finanziaria dettata dall’Europa, ha consentito agli accordi aziendali (o territoriali) di derogare ai contratti collettivi nazionali. E, con essi, a tutte le norme che regolano il lavoro: dalla disciplina delle mansioni a quella dell’inquadramento professionale, dall’orario di lavoro ai licenziamenti.
Cosa vogliamo fare attraverso i referendum?
Abolire le deroghe e ristabilire la certezza dei diritti minimi previsti dal contratto nazionale. A parità di condizioni devono esserci regole generali minime che valgano dovunque ed in tutti i luoghi di lavoro e la contrattazione aziendale deve accompagnare l’andamento dell’impresa.