L’ennesima mobilitazione per la crisi commerciale dei prodotti ortofrutticoli somiglia molto all’ennesima emergenza dei rifiuti napoletani.
20 anni di rivendicazioni simili ai 20 anni di emergenza rifiuti a Napoli! I risultati sono sotto gli occhi di tutti: crisi commerciali continue ed emergenze rifiuti continue; in entrambi i casi su queste emergenze le classi dirigenti hanno costruito e radicato le loro fortune politiche. A subirne le conseguenze, ovviamente, i produttori vittoriesi da un lato e cittadini napoletani dall’altro.
ADESSO BASTA! E’ venuto il momento di cambiare modi e atteggiamenti se veramente si ha voglia di salvaguardare e rilanciare un’intera città, un’intera economia, un intero territorio.
Come giovani comunisti aderiamo alla manifestazione di sabato pomeriggio, siamo solidali con la città e soprattutto con uno tra gli anelli più deboli della filiera ortofrutticola; i produttori; ma ci sentiamo di aderire con questo spirito critico e con alcune proposte, che da sempre hanno contraddistinto il nostro modo di fare politica e partecipare attivamente a battaglie serie e importanti per la nostra comunità.
Innanzitutto riteniamo il finanziamento emanato dall’unione europea, circa 210 milioni di euro, un palliativo anzi una bufala. Questi soldi, che saranno spartiti tra 5 nazioni, serviranno a salvare solo pochissime OP, mentre le nostre piccole imprese agricole, restano a guardare, agonizzano e chiudono.
Crediamo inoltre che vada rimodulata l’ocm ortofrutta: riteniamo inammissibile che si tutelino soltanto le politiche di commercializzazione del nord Europa, mentre le uniche e vere aree di produzione della zona mediterranea e in particolare della nostra fascia trasformata vengono sempre marginalizzate e abbandonate.
Infine ai vari parlamentari e assessori che da tempo fanno passerella a Vittoria, E NIENT’ALTRO, chiediamo di difendere veramente le nostre produzioni ( attraverso l’attuazione dell’art 14 dello statuto dell’ARS): OBBLIGHINO LA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA AD ACQUISTARE ORTOFRUTTA IN SICILIA, pena la revoca delle licenze e delle concessioni.
Queste sono solo alcune delle nostre proposte,che crediamo possano scardinare in maniera strutturale l’impostazione di una crisi che ormai da troppo tempo attanaglia e porta al collasso interi territori.
VITTORIA 24/06/2011