Dichiarazione di Antonio Marotta, segretario regionale di Rifondazione Comunista.
Gli operai della FIAT e dell’indotto auto di Termini Imerese hanno diritto ad una risposta immediata, positiva e definitiva, sul loro futuro dalla classe politica siciliana e dal governo nazionale responsabili di aver supportato , inizialmente, gli interessi della Fiat e la sua fuga da Termini.
Gli impegni assunti prima da Berlusconi e successivamente da Lombardo e Monti devono essere oggi mantenuti. Il presidente della Regione siciliana ed il ministro allo sviluppo economico del governo Monti, Corrado Passera, non possono essere ancora una volta evasivi, magari aspettando improbabili investimenti cinesi o coreani.
Si valuti la reale consistenza economica e la capacità imprenditoriale di DR motor ed in alternativa si tracci un percorso, che obblighi anche la FIAT a fare la sua parte ma che veda nell’intervento Pubblico lo strumento necessario per garantire il futuro dei lavoratori, che possa far ritornare operativo lo stabilimento di Termini convertendolo a produzioni compatibili, a partire dalla minicar elettrica.