Palermo 16 luglio 2014

Confidiamo che la prossima riunione dell’UGEA (unità gestione emergenza abitativa), convocata presso l’Assessorato alla Cittadinanza Sociale il prossimo 25 luglio, possa dare una prima risposta concreta al problema dell’emergenza abitativa in città che ormai – dichiara Franco Ingrillì Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista Palermo – affligge sempre un numero crescente di nuclei familiari. Rifondazione Comunista Palermo porterà in quel tavolo, tramite l’avvocato Sonia Spallitta, consulente del Sindaco per l’emergenza abitativa, le proprie proposte.
In primo luogo – continua Ingrillì – riteniamo prioritario l’attivazione immediata di varie forme di auto recupero, che permetterebbero l’assegnazione di immobili del patrimonio comunale a nuclei familiari con l’impegno di ripristinarne l’uso abitativo. Questa esperienza è stata fatta già in altre città, anche grandi e può essere adattata anche alla realtà palermitana.
Contemporaneamente é indispensabile – prosegue l’esponente politico – utilizzare a fini sociali i beni confiscati alla mafia, sia quelli liberi, sia quelli precedentemente assegnati ma la cui attuale destinazione risultasse, da un controllo, non consona alla destinazione d’uso.
Terzo intervento deve essere un esatto censimento del reale patrimonio immobiliare comunale ed eventualmente valutare la possibilità di cambiare le destinazioni d’uso delle strutture inutilizzate come scuole, ex uffici ed opere pie.
Ed ancora di non secondaria importanza – continua Ingrillì – risulta poi la possibilità di utilizzare, anche per brevi periodi, immobili facenti parte di patrimoni oggetto di fallimento, previo accordo con l’autorità giudiziaria competente e i cui oneri eventuali potrebbero essere a carico del Comune. Quinta proposta che facciamo è quella di creare delle ” locande”, ovvero strutture alberghiere comunali, che raccolgano i nuclei familiari più urgentemente bisognosi, dove questi possano essere assistiti nella fase transitoria fino ad una soluzione definitiva. Infine altro aspetto di cui chiediamo che l’UGEA si occupi, sono quelle famiglie che hanno un appartamento in affitto ma che vivono situazioni gravi di disagio economico o che sono sottoposti alla procedura di sfratto incolpevole; per costoro l’idea di un contributo economico pubblico potrebbe essere una situazione che eviti di creare in futuro altra “precarietà” abitativa.
Rifondazione Comunista è certa che l’Amministrazione Comunale saprà affrontare il problema dell’emergenza abitativa nel giusto modo ma chiede con forza che anche la Regione Sicilia, a cui appartengono molte Opere Pie, faccia la sua parte così come chiediamo che anche il Governo nazionale non lasci sole le Amministrazione Comunali in questa difficile lotta, facendo intervenire la Prefettura attraverso la requisizione degli appartamenti sfitti da diverso tempo e abolendo l’articolo 5 del “Piano casa” recentemente voluto dal governo Renzi, un articolo di legge infame che prevede che chiunque occupa abusivamente un immobile non può chiedere la residenza nè l’allacciamento a pubblici servizi.