su la Sicilia, edizione Caltanissetta, 3 febbraio 2013
«Vogliamo realizzare una vera “Rivoluzione Civile” mettendo insieme quanti vogliono fare la buona politica e rappresentanti della nostra società intenzionati ad evitare che la crisi dei partiti costituisca la morte di questo Paese»: è quanto ha annunziato ieri pomeriggio l’attuale sindaco di Palermo Leoluca Orlando parlando a Caltanissetta nella sala della biblioteca “Scarabelli” in occasione della presentazione dei candidati della lista che ha come possibile premier il magistrato del “pool antimafia” Antonio Ingroia.
Tra i possibili deputati e senatori anche il giornalista Saverio Lodato, il coordinatore regionale di Italia dei valori Fabio Giambrone, e i nisseni Maria Ippolito (di Milena, presidente dell’Ordine provinciale dei farmacisti), Filippo Falcone (ex vicesindaco di Sommatino), Cinzia Rosaria Mosca (insegnante ed operatrice sanitaria) e Salvatore Marco Dimitri Caramanna (responsabile di Rifondazione Comunista di San Cataldo).
Ad introdurre l’incontro l’avv. Salvatore Pecoraro, che è uno dei promotori del comitato elettorale pro Ingroia a Caltanissetta, e l’ex sindaco del capoluogo nisseno Salvatore Messana che è vicesegretario regionale di IdV.
“Noi vogliamo riqualificare l’impegno e la partecipazione – ha detto quest’ultimo – ed è per questo che speriamo che ci sia un numero sempre più consistente di persone di qualità impegnate in politica, in maniera da elevare il confronto e coinvolgere sempre di più coloro i quali vogliono veramente il bene del Paese ed una società italiana pulita”.
“Siamo impegnati – ha detto anche Leoluca Orlando – contro l’arroganza delle banche che fa del denaro il “dio” maggiore, contro chi produce solo denaro e non servizi, finendo così col mettere spesso sullo stesso piano chi vuol far soldi riunendosi in una stalla a Corleone e coloro i quali si riuniscono in un salotto elegante di Milano”.
“Siamo – hanno detto tra l’altro i candidati intervenuti – per la legalità e una nuova politica antimafia che abbia un obiettivo ultimo non solo per il contenimento ma per l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio e l’inserimento dei reati contro l’ambiente nel codice penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico”.
03/02/2013