Daniele Nalbone su Liberazione del 9 ottobre 09
I Mondiali di Nuoto di Roma 09 sono finiti da un pezzo. Le acque si sono calmate e il marcio sta iniziando a venire a galla. Ieri mattina piscine, foresterie, parcheggi, spogliatoi e palestre di ben undici circoli sportivi, ampliati o costruiti ex novo in nome della competizione mondiale sono state sequestrate dalla polizia municipale su richiesta del pm Sergio Colaiocco e del gip Donatella Pavone. Violazione delle norme urbanistiche e paesaggistiche per le opere realizzate, i reati contestati dagli inquirenti a carico di circa trenta persone tra presidenti e responsabili legali dei circoli. Fra loro spicca il nome di Giovanni Malagò, presidente di quello che fu il Comitato Organizzatore di Roma 09 nonché presidente del Circolo Canottieri Aniene, struttura sotto la cui amministrazione figura il circolo Acquaniene, posto ieri sotto sequestro. Un duro colpo per quanti si sono battuti, Alemanno in primis, affinché tutte le indagini venissero bloccate, con una sanatoria ex post per gli abusi commessi, pochi giorni prima dell’inizio delle gare. Ma oggi, come detto, quanto è stato affondato per mesi sta venendo a galla.Secondo quanto riportato dal gip Donatella Pavone in una delle ordinanze di sequestro eseguite ieri, «gli interventi edilizi posti in essere erano da qualificarsi illeciti sino al giugno 2009 (quando il Comune di Roma sanò il tutto, ndr) ma restano tali anche successivamente all’intesa e al nuovo provvedimento di raggiunta intesa del luglio 2009». A tutto questo va aggiunta un’aggravante, anche “morale”: nessuno dei privati, che peraltro ha beneficiato dei soldi pubblici incassati dal Credito Swim erogato dal Coni per ampliare (abusivamente) i propri circoli sportivi, ha risarcito la cittadinanza tramite gli oneri accessori. «Ai cittadini neanche gli oneri» abbiamo denunciato su Liberazione già il 3 giugno scorso: «A quanto ci risulta nessun impianto privato avrebbe provveduto al versamento degli oneri concessori. Ma poniamo il quesito ai diretti interessati: egregi assessori comunali Corsini (urbanistica), Ghera (Lavori Pubblici) e Cochi (Sport), risulta, presso i vostri uffici, il pagamento degli oneri concessori da parte dei “privati” che hanno costruito o ampliato i propri centri sportivi in nome di Roma 2009?». La risposta non è arrivata dall’amministrazione comunale bensì dalla procura: il Comune di Roma, infatti, non ha riscosso dai privati ben 5 milioni di euro di oneri concessori.
Le indagini, però, non si fermano alla gestione del Commissario straordinario Claudio Rinaldi, iscritto nel registro degli indagati già da fine aprile, ma si spingono fino ai presunti abusi commessi all’epoca della gestione di Angelo Balducci, braccio destro di Guido Bertolaso e attualmente presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, in un’indagine che potremmo definire “in famiglia” visto che la procura sta lavorando sulla vicenda del “Salaria Sport Village” di Settebagni, il capostipite degli impianti sequestrati, in cui sono state realizzate opere per un totale di 160mila metri cubi.
Ma se qualcuno si aspetta che dal mondo politico si levi un coro di indignazione contro questa gestione “straordinaria” portata avanti dai Commissari Balducci (in epoca Veltroni) e Rinaldi (in era Alemanno) e dal presidente del Comitato Organizzatore, Giovanni Malagò, si sbaglia di grosso. Perché se da un lato è tristemente ovvio che il delegato allo Sport del Comune di Roma, Alessandro Cochi, voglia ricordare che «i Mondiali di nuoto per Roma hanno rappresentato un successo», è quantomeno fuori luogo che il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, si dica «vicino a Giovanni Malagò che ha svolto un lavoro importante per la riuscita della manifestazione».
Ma, in fondo, come lo stesso Malagò ha commentato scagliandosi contro gli inquirenti, «tutti sanno che il mio impegno nasce dall’amore per lo sport e non è dettato da alcun interesse». Peccato che Malagò sia stato contemporaneamente presidente del Comitato Organizzatore e presidente di un circolo sportivo in zona Parioli che oggi, grazie ai lavori di implementazione (abusivi) in nome di Roma 09, può vantare di una piscina olimpica scoperta, due coperte, una lussuosa foresteria, palestre, ristorante, ludoteca e una sala cinema. Questo si che è amore per il nuoto…