Sciopero 13 febbraio, crescono solidarietà e adesioni
di Fabio Sebastiani
su Liberazione del 06/02/2009

«Siamo la generazione che per prima vede la precarietà a tempo indeterminato, che per prima vede la mancanza di stabilità, che per prima vede l’impossibilità di autodeterminarsi. Siamo la prima generazione senza futuro». Ci saranno anche gli studenti dell’Udu il 13 febbraio in piazza con i lavoratori del pubblico impiego e le tute blu della Fiom. Ieri hanno mandato un lungo documento in cui spiegano i motivi della loro adesione. Nel mondo della scuola la solidarietà attiva rispetto alla mobilitazione va crescendo. Anche la Rete degli studenti (Reds) è pronta a dare il suo appoggio, così come il movimento dei collettivi universitari. «Noi la crisi non la paghiamo», si legge in un comunicato congiunto tra Fp-Cgil e Fiom, «è uno slogan che ci accomuna, proprio perché ci accomunano dei valori, primo tra tutti quello della solidarietà».
Lo sciopero generale del 13 febbraio va raccogliendo consensi anche all’interno della Cgil. La decisione dell’ultimo Comitato direttivo nazionale di inquadrare l’iniziativa nell’ambito della risposta della Cgil all’accordo separato e all’inanità dei provvedimenti dell’esecutivo contro la crisi, sta liberando energie. Il valore politico dell’iniziativa di Fp e Cgil non potrà non investire in pieno la stagione dei rinnovi contrattuali che ogni categoria si troverà ad affrontare. I segretari generali, però, preferiscono rimandare il nodo a quando si presentarà. Questa è la fase in cui, come sottolinea Stefania Croggi, segretaria generale della Flai-Cgil «la Cgil deve fare quadrato attorno a se stessa perché l’attacco è di portata notevole». La Flai-Cgil, che dovrà a breve mettere mano al rinnovo del contratto, «sta tentando con tutte le difficoltà del caso di elaborare la piattaforma unitaria». Ma la democrazia, avvertono un po’ tutte le categorie, assumerà un ruolo centrale. La Flai-Cgil sarà presente con una delegazione in piazza il 13 febbraio. Così come la maggior parte delle altre sigle categoriali.
«Le ragioni sono le nostre – dichiara Franco Nasso, segretario generale della Filt-Cgil – perché anche noi abbiamo un problema gigantesco che nasce dalla crisi e dalla mancanza di interventi sulla crisi. Nel traporto privato, logistica e lavoro portuale la situazione è molto grave. E poi c’è anche il tema delle regole sullo sciopero, sul quale chiederemo un proncunciamento dei lavoratori e un confronto con Cisl e Uil». Rapporti unitari? «Non sono in grado di dire come evolverà. Guardiamo, però, agli interessi dei lavoratori».
Un po’ più avanti sulla via dello sciopero sono gli edili della Fillea-Cgil, che decideranno lunedì prossimo modalità e tempi delle quattro ore già messe in agenda. «L’idea è quella di dare visibilità alla nostra risposta su crisi e salario – dichiara Walter Schiavella, segretario generale della Fillea-Cgil – a sostegno della piattafroma programmatica con la grande assemblea di quadri e delegati del 26 a Milano. Questo è il modo per sostanziare l’appoggio della Fillea alle decisioni del direttivo della Cgil nel contesto del quale si colloca la manifestazione del 13». «La democrazia – continua Schiavella – di fronte a una crisi come questa e di fronte a scelte che hanno visto il Governo lavorare per la divisione è un tema che si impone. Per la Cigl e per il paese è prioritario, così come per tutte le strutture e per tutte le categorie. E’ evidente che quando andremo a costruire le piattaforme si porrà come importante». Legato alla democrazia c’è il tema della rappresentanza, «che dovremo porre con maggior forza perché abbiamo bisogno di difendere la legittimazione in termini di rappresentanza del nostro sistema bilaterale».
Mena Trizio è la segretaria generale del Nidil . «I provvedimenti normativi che hanno colpito il pubblico impiego via via si estenderanno all’intero mondo del lavoro». «L’accordo separato – continua Trizio – conferma la volontà di uscire dalla crisi, esplosiva per le sue caratteristiche, facendo pagare i costi ai lavoratori,sia dipendentiche precari. Nidil ha aderito allo sciopero del 13. Questo vuol dire che i precari potranno partecipare alla mobilitazione.
Per Franco Martini, segretario della Filcams-Cgil , «la crisi colpisce pesantemente anche il settore del terziario ed a pagare sono soprattutto i lavoratori più deboli, prima di tutto le donne ed i giovani con contratto a termine e a part-time. Dal Governo nessuna scelta a sostegno dei precari e contro la crisi, mentre le aziende chiedono solo maggiore flessibilità e pretendono di indebolire il salario aziendale. Per questo saremo in piazza con Fiom e Fp per difendere i diritti oggi in pericolo, il lavoro, la contrattazione, la democrazia sindacale».
Messaggi di solidarietà a Fp-Cgil e Fiom sono giunti da diverse altre categorie come Spi (pensionati), Slc, Filcem, Filtea, Fisac. Alcuni di questi sono consultabili sul sito www.unitanticrisi.it.
«Occorre, perciò, reagire – scrive Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil – proseguendo con una ancora più ampia ed efficace iniziativa di mobilitazione». «Per allargare il consenso dei lavoratori alle nostre proposte è fondamentale affermare l’esercizio pieno della democrazia conclude Pantaleo – nell’ambito di regole certe sulla rappresentanza, attraverso il referendum che ogni volta, come sperimentato dalla Flc registra una grandissima partecipazione alle assemblee e al voto».