“Rifondazione comunista sostiene la denuncia della Fiom relativa alla perdurante e gravissima assenza di soluzioni sul futuro della produzione e dell’occupazione degli oltre 2200 lavoratori di Termini Imerese”. E’ quanto ha dichiarato la responsabile nazionale lavoro del Prc, Roberta Fantozzi, ieri partecipando al presidio che si è svolto a Roma. “L’iniziativa di oggi rimette al centro dei riflettori la vicenda di Termini, troppo trascurata dal sistema politico e mediatico – osserva Fantozzi – Si tratta di una vicenda che fin dall’inizio avrebbe dovuto indurre governo e parlamento, invece che ingrossare la schiera dei cantori di Marchionne, a chiedere conto alla Fiat delle sue scelte e a interrogarsi sulla credibilità stessa di ‘Fabbrica Italia’, essendo palese la contraddizione tra il propagandato raddoppio della produzione e la chiusura dello stabilimento di Termini”.
“Alla Fiat come a tutte le imprese che delocalizzano, deve essere imposta la restituzione degli esorbitanti contributi ricevuti in questi anni a carico dei cittadini; a partire proprio da Termini, dove l’azienda ha ottenuto gratis i terreni e i capannoni industriali – sostiene l’esponente del Prc – Su questa base vanno messe in campo politiche industriali, anche con un ruolo e una presenza pubblica negli stessi assetti proprietari, che qualifichino le produzioni e non disperdano le competenze presenti. Non si può accettare la desertificazione produttiva di un intero territorio già drammaticamente provato dalla disoccupazione e dall’assenza di prospettive”.