Circolo Peppino Impastato – Vittoria

Tutto normale. La guardia di finanza scopre che un società, concessionaria al mercato ortofrutticolo di Vittoria, pare abbia evaso 10 milioni di euro e nessuno in città si indigna. La notizia dopo tre giorni è finita nel dimenticatoio. Le ombre che attanagliano il mercato sono tante. Un mercato che troppo spesso è al centro delle attenzioni delle cronache (…casalesi…evasione…etc etc) però qualche politico (le elezioni si avvicinano) ha sentenziato “Non si può buttare fango sul mercato” (on. Incardona) e pretende di spegnere in poco tempo la questione.
La risposta della politica è quella di imporre l’indifferenza. Di fronte a tanto disinteresse, la città non ha provato neanche timidamente ad indignarsi. Anzi, si può dire, che la cosa non ha suscitato nessuna indignazione perché ormai non c’è da scandalizzarsi davanti a un fatto di questo tipo. “E’ na cosa i nenti, tutto s’aggiusta”, questa è la voce che ormai gira troppo costantemente.
Una frase che fa accettare tutto, è la forma di massima difesa e di indolenza verso qualsiasi cambiamento. A  furia di ripeterla e di inserirla in ogni fatto più o meno grave che accade in questa città rischiamo di diventare “minchioni” e cose da nulla.
La politica dei politicanti istituzionalizzati non prova nemmeno a interrogarsi su come sta gestendo e governando il territorio. La società civile, o presunta tale, è invece impegnata a rinnovare il guardaroba. Questa indifferenza è l’altra faccia dell’omertà.
Omertà non è più soltanto tacere. Omertà è non sapere, non conoscere, non capire, non prendere posizione, non prendere parte. Questa è la nuova omertà. Questo è il nuovo cancro che ha attaccato Vittoria.

Vittoria 6/06/2010

Il coordinamento GC – Federazione della Sinistra