Dichiarazione di Antonio Marotta – segretario regionale di Rifondazione Comunista.
Una finanziaria ancora una volta pessima, che ripropone l’inciucio istituzionale a larga scala, approvata da una strana maggioranza che sostiene il governo Crocetta, che non segna alcuna discontinuità con le politiche del passato.
Una manovra economica piena di ulteriori balzelli e tasse per i cittadini che non da risposte alla domanda di cambiamento, che non interviene sull’emergenza lavoro non prevedendo alcun provvedimento per la stabilizzazione dei lavoratori precari, i forestali, gli lsu comunali, i lavoratori della Formazione Professionale che attendono invano la pubblicazione del loro albo regionale, ma che soprattutto non interviene sulla gravissima priorità sociale: la domanda di lavoro proveniente dalle fasce giovanili in cerca di prima occupazione o di ricollocazione.
Nulla sul salario minimo garantiito per le fascie sociali e le famiglie più deboli. Un’ulteriore stangata per la sanità. Si riducono drasticamente i fondi per comuni e provincie oggi non più in grado di redigere i rispettivi bilanci perché privi di risorse che a mala pena coprono le uscite per gli stipendi.
Spiccano, però, sui provvedimenti inconsistenti che caratterizzano la manovra regionale i cospicui stanziamenti dell’ex tabella H farcita da prebende e contributi a pioggia che spalmano secondo il manuale cencelli e le appartenenze una grande fetta di spesa corrente.
Nulla sembra cambiato rispetto alla mala stagione del Lombardismo. Si ripropone la politica della spartizione fra maggioranza e minoranza i cui confini si assottigliano sempre di più, nella prospettiva di un grande inciucio siciliano, a cui si aggiunge una presenza benevola del Movimento 5 Stelle che di fatto approva la manovra decretando la cancellazione di ogni forma di opposizione istituzionale all’ARS.
Rifondazione comunista annuncia la massima mobilitazione contro la finanziaria regionale a fianco delle lotte dei lavoratori e dei sindacati per l’affermazione di un altro modello di sviluppo profondamente alternativo , fondato sulla centralità dei diritti e del lavoro.
1 Maggio 2013